Al termine della requisitoria del Pm Antonella Crisafulli, nel corso del processo scaturito dal maxi blitz denominato “Acero Krupi” sono stati chiesti 30 anni di carcere per Vincenzo Macrì. Macrì era stato arrestato a giugno a San Paolo, in Brasile mentre tentava di raggiungere Caracas, capitale del Venezuela, dove viveva da qualche tempo utilizzando false identità. Il 54enne è ritenuto esponente apicale della cosca Commisso di Siderno è figlio di Antonio Macrì, detto il “boss dei due mondi”, gestiva, secondo le indagini il narcotraffico fra Sudamerica e Europa . Da settembre 2015 si era sottratto all’esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dall’autorità reggina per associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, emesso nell’ambito dell’indagine “Acero connection” coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Nel corso dell’udienza Vincenzo Macrì è stato in video-collegamento con il carcere di Sassari, dove attualmente si trova recluso. Facendo leva sull’inutilizzabilità delle intercettazioni registrate in Olanda, il legale di Macrì ha chiesto, invece, l’assoluzione per il suo assistito. Il processo tornerà in aula il prossimo mese

Alessandra Bevilacqua – telemia