Presentazione ieri sera il libro “Il sentiero spiato dalla luna” (2017, Laruffa editore), quarta fatica letteraria di Pietro Sergi, natilese trapiantato a Imola che dopo gli esordi letterari a sfondo autobiografico, ha imparato, nel corso degli anni, a descrivere vizi e virtù della società odierna coi romanzi di genere “fantasy”

Fu così nella sua “Interneide” pubblicata dieci anni fa; è la stessa cosa ora col libro che è stato presentato ieri durante l’evento organizzato dal movimento letterario “MAG La ladra di libri”.

Incalzato dalle domande dell’animatrice del movimento Maria Antonella Gozzi, Sergi ha inteso spiegare il significato di questa storia ambientata in una località tra i fiordi norvegesi in cui si verificano strani fenomeni che fanno seguito a un terremoto e all’avvento di un sindaco venuto da lontano, che con la sua megalomania decide di cambiare i connotati della città che amministra e della comunità che vi risiede.

E allora la licantropia diventa una metafora delle malattie neoplastiche che affliggono molte persone nella Locride, le analogie tra la lontana Lunenborg (laddove il romanzo è ambientato) e la vicina Natile sono evidenti, così come il “Sindaco venuto da fuori” somiglia molto, per stessa ammissione dell’autore, su precisa domanda della moderatrice “Non al sindaco attuale di Firenze, col quale ebbi un acceso diverbio qualche tempo fa, ma al suo predecessore».

Ma non tutto è perduto. Sia perché, come ha sottolineato Rita Commisso, nella sua accurata e pregevole relazione «E’ assoluto il valore antropologico del libro che insegna molti principi, tanto che sarebbe bello ricavarne un film o farlo leggere nelle scuole» che per il fatto che, alla fine, riscoprendo i valori di amicizia, comunità e impegno civico, il lieto fine non manca.

Ancora una volta, dunque, il movimento “MAG La ladra di libri” valorizza l’opera di un autore della nostra terra, proseguendo l’opera di diffusione della cultura negli ambiti più svariati e in contesti diversi. In movimento, appunto.

LR