SIDERNO – Il Comitato Possibile della Costa dei Gelsomini ha presentato un emendamento per aiutare le imprese calabresi in crisi per la mancata riscossione dei crediti vantati verso il Servizio Sanitario Nazionale. La proposta di modifica riguarda l’art. 9 del Decreto Legge n. 185/2008 che non consente ai creditori delle Regioni sottoposte a piano di rientro dai disavanzi sanitari di certificare il credito. Ciò,partendo dalla premessa che La Pubblica amministrazione continua a non pagare in tempi ragionevoli i propri debiti e dal fatto che per alleviare questo grave problema, che ogni governo finora non è riuscito a risolvere, è stato fatto nell’anno 2008 il Decreto Legge n. 185 che prevede (art. 9) la possibilità da parte di coloro che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione di ottenere la certificazione degli stessi crediti. L’attestato di certificazione consente al titolare di cedere il credito ad una banca, di farsi anticipare l’importo, compensare eventuali debiti derivanti da somme iscritte a ruolo, ecc. Tra i crediti che possono essere certificati ci sono anche quelli verso gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale, esclusi quelli delle Regioni sottoposte a piano di rientro dai disavanzi sanitari che hanno in atto operazioni ricognitive del debito, come attualmente la Calabria e la Campania. “Secondo l’analisi di Assobiomedica le aziende biomedicali calabresi – dice un comunicato di Possibile – aspettano mediamente 922 giorni prima di vedere pagate le proprie fatture, tempi record in Europa! In Calabria le imprese fornitrici e i professionisti che hanno crediti verso le varie aziende sanitarie, non potendo neanche ottenere la certificazione del credito che sarebbe utile quantomeno a regolarizzare il Durc (documento unico di regolarità contributiva), sono destinate inevitabilmente al fallimento. Ecco che Il partito Possibile di Civati su richiesta del comitato locale “Costa dei Gelsomini” ha presentato un emendamento che (se approvato) consente anche ai creditori delle aziende sanitarie calabresi di certificare il proprio credito. Tale richiesta ha fondamento – secondo Possibile – in quanto la Regione Calabria, a norma dell’art. 120 della Costituzione, da ben 6 anni è stata commissariata dal Governo per il rientro dal disavanzo sanitario. Il commissariamento è iniziato nel 2010 e doveva durare per il periodo di vigenza del piano biennale di rientro, ma è proseguito negli anni seguenti e a marzo del 2015 sono stati nominati un commissario ad acta Massimo Scura ed un sub commissario Andrea Urbani ancora in carica. Oggi, nonostante i tagli che continuano a penalizzare la qualità già scarsa del servizio sanitario offerto in Calabria, i Commissari dicono che non prima del 2018 si potrà considerare ultimato l’intervento di risanamento e razionalizzazione della spesa. Possibile considera tutto questo inaccettabile, le imprese calabresi non possono continuare a pagare le conseguenze del fatto che il governo non è riuscito ancora a risanare i conti. Tutto questo va ad aggravare una situazione già drammatica causata dalla crisi economica. Possibile, quindi, auspica l’approvazione dell’emendamento riservandosi di presentare se necessario una dettagliata interrogazione parlamentare per sollecitare la risoluzione dell’importante problema. Lemendamento è stato posto all’attenzione del capogabinetto del Ministro Lorenzin Giuseppe Chinè ( nella foto)
Aristide Bava