Ieri ho seguito parte della diretta realizzata dalla Riviera sulla cerimonia di inaugurazione del MUSMIR, Museo Multimediale Immersivo di Roccella.

Un innovativo concept museale, come ci racconta il Sindaco Vittorio Zito, con tecnologie moderne che consentono attraverso strumenti educativi, ludici e di intrattenimento di tornare indietro nel tempo.

Bellissima iniziativa!

Ma ciò che mi ha positivamente colpito più di ogni altra cosa è stata la natura dei rapporti tra le varie Istituzioni, tutti improntati alla collaborazione, al rispetto e al garbo istituzionale, anche tra Enti locali amministrati da compagini politiche di colore diverso.

Una storia che viene da lontano, fatta di Cultura politica e di governo, di senso e rispetto delle Istituzioni e dello Stato a prescindere, che hanno contribuito unitamente alle pratiche di buona amministrazione a fare del piccolo centro roccellese un gioiello dell’intera Riviera dei Gelsomini.

A quel punto il paragone con la mia amata Siderno è stato inevitabile e implacabile…

La nostra Cittadina ancora, nonostante tutto, viva e ridente, attrattiva e accogliente per inerzia o forse per memoria storica del passato che fu, oggi risulta essere un centro in molte zone degradato preda dell’incuria di un’amministrazione incapace di progettare e sognare un futuro per essa.

Uno per tutti, esempio di abbandono totale quello che avrebbe dovuto essere il salotto buono della Città, il lungomare.

Per non parlare delle iniziative turistiche/culturali, intraprese da questa amministrazione, ove si constata un’assenza assoluta di visione e incapacità di programmazione.

Salvo poi a definire la Regione “spilorcia”, a proposito di garbo istituzionale e di rapporti improntanti alla rispetto e collaborazione tra Enti…

Regione costretta ripetutamente, quando le richieste di partecipazione ai bandi vengono presentate, spesso nemmeno vi partecipano, a cassarle per carenze istruttorie insanabili.

Locali inaugurati in pompa magna e poi chiusi perché privi delle autorizzazioni, aggressioni a vigili urbani silenziate, ordinanze emesse e non fatte rispettare, manco le ultime scritte dai commissari prefettizi, nonostante la loro assidua presenza a Siderno…

Ma tantè!

La speranza è l’ultima a morire, recita un antico brocardo e io continuo a sperare che la mia Siderno possa riappropriarsi del ruolo che ha sempre avuto nella profumata Riviera dei Gelsomini.

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