Su facebook, uno scambio di vista tecnico tra due liberi e stimatissimi professionisti sidernesi che riprendiamo e giriamo ai nostri lettori per opportuna conoscenza. Si parla di lungomare e relativi interventi preparatori in vista dell’avvio della stagione estiva. I post sono stati pubblicati sui rispettivi profili dall’ing.Lello Materazzi e dall’Arch.Adolfo Melignano.

1) Ecco l’intervento dell’ing.Lello Materazzi:

Quei ciottoloni che si vedono nella foto e che l’escavatore sta spostando verso monte (per portare allo scoperto la sabbia, molto più gradevole per i piedi dei bagnanti) hanno protetto la nostra spiaggia dalle mareggiate che si sono succedute dal febbraio dell’anno scorso ad oggi. Rimuovendo quei ciottoloni esponiamo il materiale più fine all’azione delle mareggiate e ciò implica una elevata possibilità che esso venga eroso dai frangenti. Alla fine della fiera, ciò che sortirà da questa insana operazione sarà la perdita di un’altra fetta di spiaggia. In tutte le riunioni, i comitati tecnici e le trasmissioni televisive ai quali sono stato invitato ho sempre insistito su due punti fondamentali ed interdipendenti: primo, non deve essere più permesso a nessuno di modificare, con qualsiasi mezzo, la configurazione naturale della spiaggia; secondo, occorre mettere in sicurezza, una volta per tutte e al più presto possibile, il litorale sidernese con opere progettate da gente avvezza a questi problemi e realizzate da imprese di comprovata onestà e serietà. A parole, tutti d’accordo: cittadini più o meno arrabbiati, tecnici più o meno preparati, politici più o meno onesti, funzionari pubblici (regionali, provinciali e comunali) più o meno diligenti, militari preposti al controllo del territorio più o meno attenti. Ma poi, all’atto pratico, quando arrivano gli escavatori sulla spiaggia quasi tutti si girano dall’altra parte: ed è come se il problema non li riguardasse più.
Qualcuno mi ha detto, sottovoce, che la gente ha paura di parlare: in un comune sciolto per mafia non si sa mai cosa potrebbe capitarti se rompi troppo le scatole. Sono d’accordo! Infatti, io sostengo che non deve essere il singolo cittadino o il gruppo sparuto di persone che deve opporsi a questi ingiustificabili reati ambientali. C’è una pletora di persone appartenenti alle istituzioni (sindaci, tecnici comunali, funzionari degli enti locali, militari della marina, della guardia di finanza e dei carabinieri, corpi di polizia nazionali e locali, magistrati di ogni ordine e grado) che deve farlo. Non si può più tollerare che l’interesse di pochi (che sono veramente pochi, rifletteteci) possa soverchiare l’interesse di molti (che, invece, sono tantissimi), specialmente quando il primo ha come conseguenza danni al territorio ingentissimi e spesso insanabili.
Avrete sicuramente constatato che nell’ultima settimana, in corrispondenza degli stabilimenti balneari, sulla spiaggia del nostro paese si sono fatti movimenti di terra più o meno rilevanti. Chi ha autorizzato queste opere? Nelle concessioni demaniali che i gestori degli stabilimenti hanno ottenuto sono stati dettagliatamente descritti gli interventi di riprofilatura della spiaggia che si intendevano eseguire? Ne è stata informata la soprintendenza per i BAAAS?
Spesso e volentieri, gli individui che compiono queste azioni non hanno la benché minima idea di quali conseguenze possa avere il loro operato. Agiscono quasi in buona fede, forti nella loro convinzione (dettata dall’ignoranza) che l’ambiente ha capacità infinita di autoriparazione e autorigenerazione. Di conseguenza, è necessario far capire loro, con tutti i mezzi legali di cui si dispone, che non c’è nulla di più errato: e la dimostrazione di questo asserto risiede proprio nell’inquinamento irreversibile che affligge terra, aria ed acqua di quasi tutte le nazioni del mondo.
Sono ingegnere idraulico ed ho anche lavorato per importanti enti pubblici nel campo della protezione dei litorali: so quello che dico. Ed allora pongo ai funzionari degli enti preposti al controllo del territorio questa domanda: che senso ha vietare il ripascimento delle spiagge da parte dei privati (che potrebbe essere fatto rispettando regole stringenti) e poi permettergli di sconvolgere totalmente lo stato dei litorali con movimenti di terra fatti, per di più, senza alcun criterio o logica?
Aspetterò – forse inutilmente – che qualcuno mi dia una risposta. Ing. Lello Materazzi…

2) Questo,invece, l’intervento dell’arch. Adolfo Melignano

Qualche indicazione su Siderno, frutto di una discussione telefonica con il mio amico Ing, Lello Materazzi.

Concordo Lello,
i problemi tecnici che poni, nel tuo ragionamento sono seri ed anche di buon senso, si suggerisce alla nuova amministrazione, una soluzione importante, quella di regolamentare in maniera seria e definitiva la gestione della spiaggia, in cui operano 12 Gestori, che dovrebbero avere gli stessi interessi dei cittadini sidernesi nella salvaguardia del territorio, fonte di reddito ed ambientale importante.

1) Credo che l’asportazione dell’accumulo di litoidi che stà avvenendo, con la movimentazione del ciottolame nella parte alta della spiaggia generi problemi concreti e sicuramente produrrà un effetto d’indebolimento della parte di costa che riguarda il nostro paese, con possibili ulteriori danni, anche per mareggiate di modesta entità, che avrebbero gioco facile rimovendo la sabbia, non più protetta dal letto corazzato dai ciottoli.
2) Ritengo indispensabile, come suggerisci perseguire l’approvazione di un piano spiaggia, più consono alla realtà dei luoghi e dei tempi , con una rivisitazione dell’attuale, che porti soluzioni che siano d’interesse generale, con modalità operative oggettive e non lasci alla discrezionalità dei singoli operatori coinvolti nelle scelte, quindi definendo dettagliatamente le tecniche operative.
3) Sulla scorta di quanto avvenuto sarebbe opportuno il ripristino dello stato dei luoghi ante intervento, nell’area degli stabilimenti balneari, affidando immediatamente una verifica tecnica, ad un geologo che rilevi, l’esatta stratigrafia, per far si che superato il periodo estivo si rimetta mano per ri-configurare la situazione della spiaggia nelle condizioni preesistenti alla manomissione antropica.

Immagino che il nuovo sindaco Pietro Fuda, persona seria e competente in materia di ingegneria idraulica, trovi immediatamente il tempo per dare l’indirizzo a queste fondamentali soluzioni, utili ad evitare problemi futuri.

Arch.Adolfo Melignano.

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