Tanto tempo fa in un villaggio dell’Africa orientale si è tenuto un consiglio degli anziani capi tribù, nel corso del quale alcuni di loro, non parteciparono all’approvazione di un importante punto all’ordine del giorno: la questione inerente lo smaltimento delle bucce di banana, alimento principe di quella popolazione.

Per la precisione, quattro di loro erano giustificatamente assenti e due, raggiunti da un improvviso suono di tamburi che annunciavano una chiamata in corso, si erano allontanati dall’aula al momento della votazione.

Grande fu lo stupore degli altri anziani, tanto  che maliziosamente pensarono trattarsi di un modo per sottrarsi al voto. Sì, perché si discuteva sulla opportunità di incrementare il consumo delle banane e non tutti erano d’accordo. Fa male alla salute, qualcuno diceva, potenzia la resa muscolare dei giovani, altri replicavano. E così la discussione si protrasse sin quando si votò e la legge della tribù fu approvata anche senza i tre anziani. Lo spirito di corpo dei capi tribù però prevalse, tanto che nulla sulla verità o meno dei cattivi pensieri nati nelle loro canute teste,  trapelò. Solo un fastidioso banditore di notizie (in quel periodo non esistevano i giornali) si permise di dubitare della buona fede degli anziani assenti ma la sua voce passò nel silenzio; in quel periodo, infatti, il suo tamburo era sfondato e produceva un suono poco coinvolgente, tanto da indurlo a non usarlo.

E così tutta la popolazione del villaggio, che aveva fino a poco prima portato sugli scudi gli anziani fidandosi delle loro capacità taumaturgiche, continuò serena i festeggiamenti in corso, anche perché era periodo in cui gli sciamani locali stordivano la gente approfittando di una ricorrenza religiosa molto sentita.

Fatti ordinari si dirà, per quelle tribù, così lontane da noi e dalla nostra cultura moderna e superiore.

V(i)olante

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