dalla mail (volodisiderno@hotmail.com) riceviamo e pubblichiamo:

Egr. Direttore,

a circa un mese dal consiglio comunale in paese non si muove foglia. Il dinamismo tanto vantato, la voglia del nuovo, il bisogno assoluto di cambiare le sorti del paese, che fine hanno fatto?

Il Consiglio comunale, che avrebbe dovuto essere la culla delle idee di sviluppo tanto sbandierate in campagna elettorale, è dormiente.

La verità forse sta nel fatto che “l’uomo della provvidenza” non ha bisogno della politica, della fucina di idee fondamentale per lo sviluppo della comunità quale il consiglio comunale. Egli governa da solo con i suoi “discepoli”.

E la cosa potrebbe anche andare bene. In tempi di crisi “il duce”, inteso come colui che guida le sorti del paese assumendosi anche la responsabilità delle scelte, potrebbe essere una buona soluzione.

Ma ad oggi quali soluzioni sono state prospettate? La verità è che la democrazia è morta a Siderno e si insegue un miraggio che ha i contorni indefiniti dei finanziamenti pubblici e dello sviluppo conseguente. Soldi, soldi, soldi, il tema più ricorrente della campagna elettorale. E adesso? E oggi, dove sono questi milioni?

Per i comuni cittadini basterebbe comunque la convocazione di un consiglio comunale dove il Governo della città desse contezza della reale situazione, della gravità e quantità dei problemi, dimodochè ognuno di noi sidernesi sappia quale sia realmente il compito che la nuova amministrazione si prefigge. Ma a Siderno non si discute, non si propongono coraggiose prospettive di sviluppo futuro, non si hanno nuove idee, non si sa cosa voglia fare chi ci governa, visto che il Consiglio comunale non viene riunito. Unica “folata di novità” è la parziale pavimentazione di alcune vie di Siderno, spacciata come punta di un iceberg di una non meglio definita azione complessiva. Ma le folate di vento passano in fretta e dietro restano le macerie di un paese distrutto, privo soprattutto di anima politica.

A meno di non voler intendere per politica l’aria fritta che si respira nelle sedi dei movimenti, ma sempre al di fuori del Consiglio comunale, ed è questa la cosa gravissima. Un Governo senza politica ha il respiro corto, affanna come un fumatore impegnato in una corsa ad ostacoli.

L’augurio di ogni sidernese, non solo di quelli che hanno votato l’attuale governo della città, è quello che il vento cambi e che il pesante scirocco di questi giorni si tramuti in un vento di tramontana che riesca a spazzare l’orizzonte. Ma il vento di tramontana oggi è fuori stagione.

Amministratori, se ci siete battete un colpo, imparate a volare alto.

VOLO, MOVIMENTO POLITICO CULTURALE.

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