Una realtà che, tradotta in numeri, significa più di 25mila posti di lavoro, altrettanti bus che viaggiano sulle strade ed autostrade italiane, 2,5 miliardi annui di fatturato, 1,7 miliardi di chilometri percorsi ogni anno, 450 milioni di litri di carburante consumati. Oltre ad un indotto che comprende guide, accompagnatori, officine, carrozzieri, costruttori, assicurazioni, gommisti, elettrauto e – non ultimo – l’acquisto di mezzi, che ogni anno genera l’immatricolazione di circa 750 bus, con un fatturato totale di circa 220 milioni di euro. Un settore che genera anche importanti ricadute sui bilanci pubblici, se si contano i circa 270 milioni di accise derivanti dall’acquisto di carburanti ed ulteriori 100 milioni di euro incassati direttamente dai comuni attraverso i tickets bus.
A causa del coronavirus quello dei bus turistici è stato il primo settore a fermarsi e, presumibilmente, sarà l’ultimo a ripartire. In questo contesto il Comitato nasceva proprio con la volontà di dare voce ad un comparto non adeguatamente considerato da Istituzioni ed opinione pubblica ed ha trovato il proprio compimento con la trasformazione in Associazione il 17 novembre 2021.
Complimenti Nicola !
Antonio Tassone- ecodellalocride.it