Ho Letto delle priorità esposte ai commissari che amministrano Siderno. Dieci punti portati sul tavolo per la loro risoluzione che potrebbero far rinascere Siderno. Prima di dire quello che penso vorrei complimentarmi con gli organizzatori dell’incontro dello scorso 25 ottobre. Lo spirito è quello giusto ed è ora di capire che la città appartiene ai Sidernesi. Tuttavia, purtroppo, io non credo che la risoluzione di queste problematiche potrebbe, da sola, aiutare a risollevare una città morta ormai su troppi fronti. Innanzitutto bisogna capire che a Siderno esiste un vero e proprio conflitto sociale e generazionale. Chi ancora non è andato via da qui è perché ha una situazione economica che gli permette di vivere bene. Oppure non ha altra scelta che continuare a sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Tutti gli altri non ci sono più, tra questi la maggior parte sono giovani. Inoltre, oggi mancano soprattutto i presidi dove affrontare e risolvere i problemi di cui sopra. Non esiste la politica. Non esistono i luoghi di aggregazione nei quali ritrovare giovani e meno giovani di diversa estrazione sociale e culturale da dove possa nascere il confronto. I luoghi dove ci si possa confrontare per sentire la voce di tutti e da dove imbastire le priorità per il proprio paese. Oggi Siderno si divide tra chi ha un lavoro, un reddito garantito, una buona pensione o rendita, e chi non ce l’ha. Questa contrapposizione è principalmente generazionale. Rimane ancora qui chi può permetterselo. Gli altri, spesso giovani, devono scappare perché senza via di uscita. I ventenni oggi sono parcheggiati in qualche università del nord; i trentenni sono merce rara da queste parti e chi è rimasto è un privilegiato che, o ha un lavoro oppure ha la fortuna di avere una forte rete di protezione sotto. I pochi giovani che hanno il coraggio di scommettere su se stessi vengono contrastati da chiunque, amministratori comunali in primis. Chi ha il coraggio e la forza di preoccuparsi oggi del futuro di Siderno non arriverà mai a scoprire se le proprie idee erano giuste. A quell’incontro è mancato soprattutto il contributo dei giovani. Siderno è un paese distrutto. Disgregato ad ogni livello. Se non si capirà prima questo e non si inizierà a ricomporre i cocci non si inneschera’ mai alcun processo di rinascita. Buona fortuna a tutti!

Antonio Commisso fb