SIDERNO – Abbiamo pubblicato la sintesi di una lunga nota diffusa dal primo cittadino di Siderno, Pietro Fuda, sulla “storia” del Depuratore consortile che riguarda i Comuni di Siderno, Locri, Gerace, Antonimina e Grotteria ma che di riflesso riguarda l’intera fascia jonica reggina dove, soprattutto in estate, la situazione delle acque marine non è certamente ottimale. Con la nota diffusa Pietro Fuda ha tenuto soprattutto a chiarire i motivi della prima transazione per l’acquisizione della struttura (da privato a pubblico); del perché nella fase transitoria i costi dell’energia elettrica per il funzionamento dell’impianto gravano sui Comuni; della necessità di definire al più presto (per come previsto nella transazione già approvata) il pagamento dei costi sostenuti per la conduzione del sistema impiantistico dal 1 luglio 2010, relativi specificamente, al personale, alle fornitura di energia elettrica, acquisto materiali di consumo, trasporto e smaltimento rifiuti, analisi e manutenzioni, con esclusione delle spese per interessi passivi, premi di polizze assicurative compensi agli amministratori ed ai sindaci. Ma qual’è la situazione attuale ? Da quanto si è appreso dalla nota del sindaco Pietro Fuda è emerso che nell’agosto 2014 il Comune di Siderno ha avviato le procedure per l’affidamento della “Nuova Concessione”, attraverso una gara ad evidenza pubblica, esperita dalla Suap, in attuazione di quanto previsto, nella ipotesi di transazione e nella convenzione stipulata con la Regione Calabria “per l’utilizzo di un finanziamento pubblico finalizzato anche all’esecuzione di interventi di ampliamento/ammodernamento delle reti fognarie, alla realizzazione di una nuova stazione di sollevamento principale ed un rewamping dell’impianto di depurazione. L’intervento comprende anche la completa mappatura delle utenze idriche e l’ammodernamento del servizio di lettura/bollettazione dei consumi, attraverso l’integrale sostituzione dei contatori con nuovi strumenti di misura idonei alla tele lettura”. Il nuovo Concessionario, a seguito del completamento delle opere sulle reti (per la cui esecuzione sono previsti 12 mesi dalla data di approvazione del progetto esecutivo), sosterrà la totalità dei costi inerenti ai servizi affidati e riceverà in cambio un canone attraverso il quale recupererà i costi di investimento e di gestione. Fino al completamento delle opere, è previsto un periodo di “Gestione provvisoria” durante il quale i Comuni sosterranno i costi di energia elettrica e di smaltimento fanghi, ed il Concessionario sosterrà tutti gli altri costi (personale, reagenti, manutenzioni, analisi, ecc.), che gli verranno rimborsati in base alle previsioni dell’offerta dallo stesso presentata in sede di gara. Resta chiaro, dunque, che la nuova gestione dell’impianto di depurazione consortile è da ritenere come un toccasana per l’intero territorio anche se – è doveroso dirlo – sarà necessario che anche le altre strutture esistenti lungo la fascia ionica reggina dovranno garantire un loro adeguato funzionamento per evitare le grosse problematiche che negli ultimi anni si sono accompagnate ad ogni stagione estiva.
Aristide Bava