La Diga di contrada Pantaleo è diventata, malgrado le molteplici proteste dei cittadini, non solo una struttura ormai dimenticata ma potrebbe , adesso, servire da autentica discarica a cielo aperto . Il nuovo grido d’allarme è dell’ Osservatorio ambientale per il Diritto alla vita che continua a monitorare l’imponente struttura e che ritiene che ” l’introduzione del sistema di raccolta rifiuti porta a porta, per mezzo dei mastelli, possa indurre quanti non essendo censiti e non pagando l’imposta non sono in possesso dei regolari contenitori per lo smaltimento e siano “costretti” a trovare luoghi appartati per sversarli”. Ecco, dunque, la “raccomandazione” dell’ Osservatorio presieduto da Arturo Rocca alle forze dell’ordine e agli stessi cittadini di “prestare la massima attenzione”. L’occasione serve anche per riprendere il “discorso” Diga. Il Consorzio di Bonifica dopo aver presentato un progetto per la messa in sicurezza del pozzo nel mese di aprile scorso , scrive Arturo Rocca ” si è fermato in religiosa attesa per effetto della prossima tornata elettorale dell’ 11 dicembre 2016 e del 15 gennaio 2017. Figuriamoci se ha potuto prendere in considerazione la richiesta di concessione dei locali del Centro Visita e di osservazione ambientale degli ambienti umidi. I due edifici rischiano di essere vandalizzati e corre voce che il condizionatore appena montato sia stato sottratto, anche se non ci sono segni che sia stato installato”. L’Osservatorio non si ferma qui. Punta l’indice sul Comune di Siderno che ” oltre ai problemi di ordinaria e straordinaria amministrazione è alle prese col malpancismo della maggioranza” e con la Città Metreopolitana che “. è ancora in fasce ed emette timidi vagiti che non arrivano a queste latitudini”. Per l’ Osservatorio, poi, “La Provincia è defunta nonostante Raffa si presenti a tutte le passerelle” e la Regione ” gode di un attivismo del Presidente e di qualche assessore ma si tratta della stessa fatta dei tre botti finali dei fuochi d’artificio, tanto rumore ma nessuna luce”. Manca la chiamata in causa del Governo ( e riteniamo sia una semplice dimenticanza di Arturo Rocca perchè anche il competente Ministero è stato interessato dal sindaco Pietro Fuda alla delicata situazione in cui versa la Diga…) ma per il resto ci sono, insomma, tutti. Scontato l’interrogativo con cui Arturo Rocca conclude la sua nota “Chi accenderà la fiaccola al capezzale del corpo morente della Diga di Pantaleo ? “. La Diga circa quattro anni addietro ha subito uno svuotamento cautelativo disposto, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Tasporti – Ufficio Tecnico per le dighe -, a causa di una lesione riscontrata nel pozzo di accesso alla camera di manovra dello scarico di fondo. Da allora ha subito una lenta ed inesorabile trasformazione in negativo perché malgrado le assicurazioni di un ripristino piu’ o meno immediato , ad oggi, tutto è fermo e la situazione è stata aggravata dal materiale argilloso emerso dopo lo svuotamento. Lo stesso Osservatorio ambientale per il Diritto alla vita ha anche attivato manifestazioni di protesta e organizzato una passeggiata ecologica dimostrativa sul lungo diga segnalando,peraltro, uno spreco d’acqua proveniente dalla sorgente montana Zinni che, incanalata dal Consorzio di bonifica in una condotta adduttrice di 8,4 Km, alimentava il bacino della diga, mentre, dopo lo svuotamento, l’acqua andava a sversarsi sull’alveo del Torbido. L’invaso appare,oggi, come un vero e proprio deserto. Un assurdo se si pensa che la Diga di Siderno, che presenta una superfice di circa settanta ettari e uno sbarramento lungo settecento metri, corredato da una strada di sette metri , poteva essere un vero tesoro ambientale e già prima del suo svuotamento costituiva, una attrazione notevole, meta, per molto tempo, di cittadini e forestieri curiosi di ammirarla. Non sarebbe giusto riaccendere dare una soluzione a questo increscioso problema ?

Aristide Bava

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