Possibile che nessuno parli piu’ della Diga di Contrada Pantaeo ormai svuotata da parecchio tempo e non ancora riattivata ? Il tempo passa inesorabilmente e la situazione diventa sempre piu’ critica tant’è che anche in pieno inverno l’invaso appare come un vero e proprio deserto. Un assurdo se si pensa che la Diga di Siderno poteva essere un vero tesoro ambientale , e non solo. Basta pensare a quel grande potenziale turistico che, una volta ripristinata, potrebbe diventare la Diga sul torrente Lordo opportunamente corredata dalle necessarie infrastrutture nel suo lungodiga, incastonato, in un ambiente decisamente suggestivo. La cosa grave, adesso, è che non solo è difficile che questa importante struttura presente in contrada Pantaleo di Siderno non è piu’ ammirabile nella sua bellezza naturale che sino a tre anni addietro costituiva un grande patrimonio “visivo” ma finanche sta diventando un grosso fattore negativo per l’intero territorio circostante avendo assunto le sembianze di una enorme discarica a cielo aperto. Ed è un vero peccato perché negli anni passati c’erano state anche alcune iniziative progettuali che potevano – se attuate – dare un notevole impulso allo sviluppo turistico dell’intero territorio. La diga sul torrente Lordo è stata realizzata dal consorzio di Bonifica di Caulonia in contrada Pantaleo , dopo che per tantissimi anni gli amministratori susseguitisi alla guida della città si sono battuti per avere una struttura di questo tipo che, secondo le intenzioni di un tempo, doveva risolvere molti problemi legati soprattutto alla irrigazione. Un discorso di vecchia data che risale addirittura ad una quarantina di anni addietro sin a quando poi, nel 1984, iniziarono di fatto i lavori della Diga destinata a contenere circa otto milioni di metri cubi di acqua. La Diga presenta una superfice di circa settanta ettari e uno sbarramento lungo settecento metri, corredato da una strada di sette metri. La stessa struttura, già da sola costituiva, come si diceva, una attrazione notevole ed è stata per molto tempo meta di cittadini e forestieri curiosi di ammirarla. Purtroppo la Diga poco meno di tre anni addietro ha subito uno svuotamento cautelativo disposto, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Tasporti- Ufficio Tecnico per le dighe, a causa di una lesione riscontrata nel pozzo di accesso alla camera di manovra dello scarico di fondo. Da allora ha subito una lenta ed inesorabile trasformazione in negativo perché malgrado le assicurazioni si un ripristino piu’ o meno immediato , ad oggi, tutto è fermo e la situazione è stata aggravata dal materiale argilloso emerso dopo lo svuotamento. Della Diga si è occupato a fondo anche l’ Osservatorio ambientale per il Diritto alla vita che ha anche attivato manifestazioni di protesta e organizzato una passeggiata ecologica dimostrativa sul lungo diga segnalando anche lo srreco d’acqua che proveniente dalla sorgente montana Zinni che, incanalata dal Consorzio in una condotta adduttrice di 8,4 Km, alimentava il bacino della diga, mentre, dopo lo svuotamento, si sversa sull’alveo del Torbido. Non sarebbe giusto riaccendere i riflettori su questa incresciosa vicenda ?

Aristide Bava

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