Presso lo Studio Radiologico di Siderno è in uso da ormai tre anni un apparecchio multidisciplinare che, oltre ad eseguire esami ecografici ad alta definizione e ecocolor Doppler cosiddetti “ultrafast”, consente al medico specialista di effettuare le cosiddette Elastografie e cioè misurare un importante parametro degli organi che è costituito dalla loro durezza.
Il medico che si occupa in modo specifico di quest’ultima specialità è il Dr. Attilio Sergi che ha diretto la Divisione di chirurgia Generale del PO di Locri negli anni 2002 e 2003 e nel 2009. Ha diretto inoltre la Struttura di Chirurgia Laparoscopica e mininvasiva dal marzo 2006 sino al 2012, data del suo pensionamento, epoca in cui ha iniziato a collaborare con lo Studio Radiologico. Si occupa di diagnostica ecografica dal 1982, quando operava presso l’Ospedale di Siderno.
Lo abbiamo incontrato qualche giorno fa presso lo Studio Radiologico di Siderno e gli abbiamo chiesto quanto è importante l’Elastografia in campo diagnostico.
Ecco quanto ci ha detto:
“L’Elastografia nasce per lo studio del fegato ma progressivamente si sta estendendo con notevole successo allo studio degli altri organi come tiroide, mammella, linfonodi, muscoli.
Per quanto riguarda il fegato siamo impegnati a scoprire tempestivamente le persone affette da malattie come steatosi importante o epatite cronica, a rischio di un’evoluzione verso la cirrosi epatica.
A tutt’oggi, il metodo diagnostico standard è ancora la biopsia epatica, ma la biopsia è invasiva e comporta alcuni rischi. Se l’esito è ambiguo, la biopsia non è ripetibile a breve distanza di tempo.La metodica alternativa alla biopsia, accreditata con i migliori risultati, è l’Elastografia che è in grado di valutare la perdita di elasticità del fegato, dato che lo sviluppo della fibrosi altera l’elasticità complessiva dell’organo. In particolare l’elastografia non solo è in grado di misurare accuratamente la rigidità comunemente detta “Stiffness” tessutale su un’area di maggiori dimensioni rispetto alla biopsia, ma ha anche i vantaggi della semplicità di esecuzione, della facile ripetibilità, dei costi limitati dell’esame, della non invasività e di essere operatore-indipendente. Quasi sempre i pazienti con epatopatia cronica sono portatori di valori bassi delle piastrine per cui la biopsia presenta un alto rischio emorragico.
I valori di “Stiffness”, espressi in kiloPascal (kPa), definiscono il grado di fibrosi correlandolo a un valore numerico che può essere controllato periodicamente, solitamente ogni anno, per seguire l’evoluzione della malattia.
In ambito epatico esistono due soluzioni tecnologiche il Fibroscan e l’elastografia Shear Wawe.
Il Fibroscan, ormai superato, non associa immagini ecografiche di riferimento per evidenziare l’area esaminata, raggiunge una profondità limitata e studia con difficoltà i pazienti obesi.
L’Elastografia Shear Wave è invece integrata in apparecchiature ecografiche evolute in grado di esaminare tutti i tipi di organi. Ha dunque il vantaggio di visualizzare contemporaneamente l’immagine anatomica ecografica del fegato per la corretta selezione della zona da valutare. Collaboriamo spesso con l’Università della Magna Grecia di Catanzaro che ci invia diversi pazienti epatopatici per il follw-up dello stato di fibrosi.
Per quanto riguarda gli altri organi, il discorso potrebbe farsi lungo. Possiamo mettere in chiaro alcuni punti fondamentali circa l’utilità diagnostica per i tumori di tiroide, mammella e lo studio di prostata e linfonodi.
E’ un dato di fatto che una parte del nostro corpo che aumenta di volume e che diventa dura ci crea preoccupazione. Fino a diversi anni fa la palpazione era considerata fondamentale per lo studio e la diagnosi. Successivamente venne l’ecografia con i suoi vari “optionals” come ecocolor e power Doppler ed in ultimo stadio la biopsia.
Da quando è nata l’Elastografia Shear Wave sono diminuite a picco le biopsie della tiroide. E’ noto che i noduli tumorali presentano solitamente una durezza maggiore rispetto al tessuto normale e pertanto l’elastografia tiroidea, evidenziando i noduli più duri rispetto al tessuto tiroideo circostante, è in grado di individuare quelli maggiormente sospetti per malignità. Per questo motivo l’elastografia tiroidea è stata indicata come uno dei migliori strumenti non invasivi per individuare il carcinoma tiroideo.
Analogo discorso può essere fatto per i noduli mammari. L’ecografia è utilizzata come esame complementare alla visita senologica e alla mammografia nelle situazioni dubbie. I benefici a livello diagnostico apportati dall’Elastografia Shear Wave rispetto all’ecografia tradizionale sono stati valutati in numerosi studi e hanno mostrato come possa essere utilizzata con successo per la diagnosi delle lesioni della mammella, data la differenza significativa nel valore medio della Stiffness per quanto concerne le lesioni maligne e benigne.
Nello studio della prostata affianchiamo o facciamo precedere l’elastografia alla RMN multiparametrica perché un nodulo prostatico con elevata Stiffness di oltre 100kPa è potenzialmente neoplastico.
Infine i linfonodi aumentati di volume non sempre mostrano un aspetto ecografico tipico quando sono infiammatori che li possa differenziare da quelli metastatici o da malattia linfoproliferativa. In questi due casi si è visto che hanno una elasticità quasi sempre superiore a quelli reattvi.”
D.: Insomma a quali pazienti consiglia una Elastografia Shear Wave?
R.: Facile. Tutti i pazienti con fegato steatosico ed elevati e persistenti valori delle transaminasi per scoprire se vi è uno stato di fibrosi. Tutti i pazienti con epatite cronica virale o alcoolica o ancora autoimmune per il follow-up della fibrosi se presente. Si può soprassedere nelle steatosi lievi con transaminasi normali.
I noduli tiroidei con determinate caratteristiche (unici, ipoecogeni, sferici etc.) che avrebbero indicazione alla FNA (agoaspirato) per confermarla o escluderla.
I noduli mammari che non mostrano sicura conferma di malignità alla mammografia, in questo caso sempre su indicazione del senologo.
I noduli prostatici sospetti alla visita urologica per un aumento di consistenza alla palpazione.
Di seguito alcune immagini
Cirrosi epatica
Fibroadenoma mammella
Neoplasia mammella
Nodulo prostatico benigno
Nodulo tiroideo benigno
Nella foto sotto il Dr. Attilio Sergi
Lr ecodellalocride.it