Aristide Bava
Dopo l’intervista alla sindaca Maria Teresa Fragomeni, alla quale hanno fatto seguito le considerazioni di Domenico Catalano del gruppo di minoranza ” La nostra missione” che rappresenta in consiglio comunale anche Aldo Caccamo e Cosimo Pio Trimboli, concludiamo con Stefano Archinà capogruppo del movimento “Siderno 2030”, l’altro gruppo di minoranza, rappresentato in Consiglio anche da Massimo Diano e Domenico Sorace, le interviste sull’amministrazione del Comune
– Qual è il suo giudizio su questi primi cento giorni?
«Sicuramente non è semplice amministrare una comunità gravata da tanti problemi che, anche per effetto del vuoto amministrativo subito nei recenti anni di commissariamento, hanno determinato un progressivo peggioramento delle condizioni. Per un giudizio definitivo è ancora presto, tuttavia, un’Amministrazione eletta dai cittadini ha il preciso dovere di fare delle scelte, soprattutto in base ai programmi proposti alla cittadinanza e alle promesse fatte in campagna elettorale. Da questo punto di vista poco o nulla è stato fatto nei primi cento giorni di governo; al contrario, i segnali lanciati alla comunità sono stati sicuramente poco incoraggianti, mentre molto evidenti sono state le difficoltà dimostrate nei rapporti con le forze di opposizione che dovevano caratterizzare il tanto decantato “nuovo corso”». – Quali sono i problemi più importanti da risolvere?
“Certamente quelli ambientali e strettamente collegati alla pulizia, al decoro urbano, ponendo particolare attenzione all’area del lungomare e alle diverse criticità presenti in quella zona fondamentale per lo sviluppo turistico e commerciale della città. E poi la manutenzione di strade, marciapiedi e dell’illuminazione pubblica. Bisogna riorganizzare e rendere efficiente la macchina amministrativa comunale, oggi sottodimensionata e insufficiente a dare risposta alle tante istanze di cittadini, professionisti e imprenditori. Serve attuare una lotta efficace all’evasione dei tributi, un problema non più procrastinabile per le casse comunali e per il bilancio della città; è necessario un controllo attento e capillare del territorio, servono uomini e mezzi per prevenire e combattere gli atti di inciviltà e vandalismo. E serve, soprattutto, lavorare per vincere quel senso di sfiducia che i cittadini nutrono nei confronti delle istituzioni».
– Cosa poteva fare il sindaco, nell’immediato, che ancora non ha fatto?
«Intanto coinvolgere maggiormente le forze politiche che, pur essendo minoranza all’interno del Consiglio, rappresentano migliaia di cittadini elettori. Ci aspettiamo maggiore coerenza fra quanto affermato in campagna elettorale e l’azione di governo. Abbiamo letto decine di post propagandistici sui social e tanti articoli sulla stampa ma se è vero che le risorse e il tempo a disposizione sono stati pochi, è altrettanto vero che, se mancano le professionalità valide e c’è incapacità ad affrontare i veri problemi, la città sarà destinata a sprofondare ancora di più nella palude in cui adesso ancora si trova».
– Quali sono quindi, oggi, le vostre aspettative per l’immediato futuro?
«Auspichiamo intanto, che quest’Amministrazione prenda le distanze da un Comitato dei sindaci che sinora si è rivelato assolutamente inefficace nel suo ruolo e pretendiamo maggiore rispetto all’interno dell’Associazione dei Comuni della Locride che ancora non ha deciso dove costruire la discarica di servizio mentre Siderno paga da anni il prezzo più alto in quanto sede del TMB. Ci aspettiamo, inoltre, che questa amministrazione si faccia carico di incalzare la Metro City chiedendo interventi urgenti su alcune scuole come il Liceo Artistico e che si batta a tutti i livelli affinché alla città venga riconosciuta l’importanza che merita per le sue tradizioni storiche, economiche, politiche e culturali, che ormai tutti sembrano avere dimenticato. “Siderno2030” ha intenzione di lavorare e collaborare nell’interesse esclusivo della città».
È il giudizio di “Siderno 2030” sui primi cento giorni d’amministrazione