Si torna a parlare della grave situazione che si è creata a Siderno dopo la dichiarazione dello stato di dissesto voluta dalla triade commissariale che ha gestito la città prima dell’insediamento dell’attuale amministrazione comunale guidata da Pietro Fuda. Su sollecitazione del gruppo di Forza Italia, rappresentato in seno al Consiglio comunale di Siderno dal Consigliere Pietro Sgarlato, è stata, infatti presentata alla Camera dei Deputati, a cura della Parlamentare e coordinatrice Regionale, On. Jole Santelli, una interrogazione a risposta scritta diretta al Ministero Degli Interni, avente ad oggetto proprio la dichiarazione di dissesto e la gestione della Triade Commissariale del Comune di Siderno. Nella interrogazione si avanzano pesanti riserve sulla gestione commissariale e si evidenzia chiaramente che lo stato di dissesto era evitabile. Di seguito, il tresto integrale dell’interrogazione: “premesso che: in conseguenza delle dimissioni del sindaco di Siderno dottor Riccardo Ritorto, in data 28 giugno 2012, si è insediato il commissario straordinario dottor Luca Rotondi che è rimasto in carica fino al 17 aprile 2013; in data 18 aprile 2013, a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose, si è insediata la commissione straordinaria nominata con decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 2013, composta dal dottor Francesco Taricone (presidente), dal dottor Eugenio Pitaro (componente) e dalla dottoressa Maria Cacciola (componente). La commissione è stata in carica fino al 31 maggio 2015; con delibera della commissione straordinaria n. 234 del 20 dicembre 2013 è stato dichiarato il dissesto finanziario ai sensi dell’articolo 244 del decreto legislativo n. 267 del 2000; con decreto del Presidente della Repubblica 11 aprile 2014 è stata nominato l’organo straordinario di liquidazione composto dal dottor Giovanni Barilà (presidente), dottoressa Angela Sergi (componente), ragionier Santo Marino (componente); a seguito della dichiarazione di dissesto, il bilancio comunale fino alla data del 31 dicembre 2012 sarà di competenza dell’organo straordinario di liquidazione, che dovrà gestire tutta la massa passiva e attiva fino a quella data;
invece la commissione straordinaria dovrà gestire il bilancio comunale dal 1o gennaio 2013, il quale sarà creato ex novo, ovvero senza debiti e crediti; con deliberazione della commissione straordinaria n. 130 del 29 maggio 2015 (ultimo giorno prima delle elezioni 2015) e stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2014 con un avanzo di amministrazione di euro 7.686.612,89;
ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legislativo n. 118 del 2011 i commissari avrebbero dovuto procedere, contestualmente, all’approvazione del rendiconto 2014, al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi. La procedura a quanto risulta all’interrogante non sarebbe stata eseguita; con delibera di giunta n. 93 del 23 novembre 2015 l’amministrazione ha proceduto ad effettuare il riaccertamento straordinario dei residui, a seguito del quale il risultato del rendiconto 2014 presenta un disavanzo di euro 6.514.756,09. Pertanto il risultato dei commissari è stato completamente ribaltato ed addirittura si è arrivati ad un considerevole disavanzo di amministrazione; a questo risultato si è giunti principalmente poiché sarebbe stato stralciato un residuo attivo riportato in bilancio pari ad euro 5.283.682,83. Tale credito iscritto nei confronti dell’OSL è stato ritenuto privo di ogni fondamento giuridico per poter rimanere iscritto in bilancio;
è gravissimo che una commissione straordinaria in soli due anni, con un bilancio ex novo, sia riuscita a creare un disavanzo di euro 6.514.756,09 –: se il Ministro interrogato possa chiarire quale sia l’importo esatto della massa passiva del bilancio comunale di cui in premessa, che, a quanto risulta all’interrogante, sarebbe ingente; importo che; rapportato al buco creato dai commissari in soli due anni, evidenzia che il dissesto si sarebbe potuto evitare; quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare al fine di verificare responsabilità e l’operato dei commissari ed evitare che il disavanzo creato non si tramuti in pesanti oneri, in termini di aumento delle imposte, sui singoli cittadini. L’interrogazione appena pubblicata è stata presentata nella seduta ( n° 547) del 14 gennaio.

Aristide Bava

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