SIDERNO – Permangono ancora molti dubbi sulle motivazioni dell’inquinamento delle falde acquifere in contrada Pantanizzi. Organizzata dall’ Osservatorio ambientale Diritto alla vita si è tenuta nella sala consiliare del Comune un apposito incontro in cui Arturo Rocca, presidente dell’osservatorio ha messo a fuoco l’intera problematica ambientale . Secondo quanto si è appreso durante l’incontro dalle ultime analisi, effettuate, con una certa costanza dopo la “scoperta” dell’inquinamento sarebbe emerso che i parametri iniziali inizialmente troppo alti, si sono abbassati; il che potrebbe significare che nel sottosuolo non c’è nulla perché in caso contrario il trend dovrebbe essere costante.” Una cosa – ha precisato – Rocca che dovrebbe far riflettere e che ci porta ad essere ancora piu’attenti. Siamo pronti ad individuare un pozzo sentinella e fare delle analisi ogni due mesi”. Intanto Arturo Rocca ha anche annunciato che d’intesa con la dott.ssa Cardile dell’ Arpacal si sta preparando un piano di tutte le criticità presenti sul territorio comunale. Il sindaco Pietro Fuda, dal canto suo ha affermato, dopo aver ascoltato la relazione di Arturo Rocca , di avere la sensazione che molti impianti di depurazione non funzionano come dovrebbero ed anche per questo motivo – ha detto – saranno a breve intensificati i controlli. Fuda ha anche aggiunto che la problematica ambientale del territorio comunale è stata già portata all’attenzione del Presidente della Regione Mario Oliverio e del competente Ministero. Sul problema specifico della Bp, sollevato a piu’ riprese durante l’incontro, il sindaco ha chiarito che per la bonifica del sito dell’ex Bp sono tutti d’accordo, sia a livello regionale che ministeriale, ma resta da risolvere il problema finanzario. L’incontro è stato essenzialmente organizzato per rendere pubblici i risultati delle analisi effettuate nella zona di Pantanizzi, all’altezzadel pontile ( dove è stata emanata una ordinanza per il divieto di pesca) e presso il pozzo di S. Anna. I dati sono stati esposti da Arturo Rocca e da Francesco Martino del Comitato a difesa della salute dei cittadini. E’ stato ricordato che la mobilitazione cittadina è scattata dopo una sere di analisi fatte dalla azienda Sika, ubicata appunto in quella zona, alla fine del novembre scorso, attorno al perimetro dell’industria. Dalle analisi delle falde acquifere sono scaturiti dati non confortanti. Le analisi sono state poi ripetute dall’Arpacal il 30 gennaio in una zona piu’ vasta, per arrivare ad altri prelievi effettuati il 13 febbraio in vari pozzi privati del Comune, tutti ubicati nella zona di Contrada Pantanizzi, dove è ubicata anche l’ ex Bp. Poi lo stesso Osservatorio ambientale nei primi giorni di marzo ha esteso l’indagine in altri pozzi privati e nel pozzo di S. Anna che fornisce di acqua buona parte della popolazione. Appunto dalle ultime analisi è emerso che i parametri iniziali si sono abbassati. Nella sostanza – è stato precisato – non bisogna abbassare la guardia ma non bisogna neppure creare allarmismi. E’ opportuno comunque, che la popolazione segua con attenzione il problema. L’incontro ha registrato anche una serie di interventi da parte del pubblico e, come d’altra parte era prevedibile, non sono mancate talune polemiche, politiche e non, che inevitabilmente finiscono col disorientare chi non è al corrente della reale situazione. Resta la necessità, comunque, che sulla questione rimangano accesi i riflettori sino a quando non si avranno le auspicate certezze. Giusto ricordare che il problema non riguarda l’acqua potabile.
Aristide Bava
n.ella foto– L’intervento di Arturo Rocca