Sarebbe il caso di dire tanto rumore per nulla oppure , se si vuole essere teneri, consiglio comunale decisamente inutile impregnato di questioni di “lana caprina”, termine usato da un paio di consiglieri durante la discussione. Fatto sta che il civico consesso convocato per la discussione del “vile atto intimidatorio ai danni di Maria Teresa Fragomeni” ha deluso tutti perchè è stato disertato dallo stesso gruppo del Pd, di cui Maria Teresa Fragomeni è capogruppo. La motivazione dell’assenza è stata spiegata in un documento a firma dei tre consiglieri che con Maria Teresa Fragomeni compongono ufficialmente il gruppo democrat nel civico consesso, ovvero Giorgio Ruso Carlo Fuda e Salvatore Pellegrino. Il quarto, ovvero il presidente del consiglio Paolo Fragomeni, da tempo è stato “ripudiato” dal resto del gruppo e fa parte a se. Nel documento si precisa che i consiglieri del Pd ” si sarebbero aspettati oltre ad una convocazione celere del Consiglio comunale , per discutere della situazione democratica e di legalità a Siderno, anche che la seduta fosse dedicata esclusivamente a tale punto, e soprattutto che la stessa fosse aperta a tutta la cittadinanza, perchè un atto intimidatorio compiuto nei confronti di un consigliere comunale, oltre ai risvolti personali e politici evidenziati dalle tante manifestazioni di solidarietà espressa tra gli altri dal Ministro Marianna Madia e dal Presidente Mario Oliverio, colpisce ed offende soprattutto l’intera comunità sidernese, che ogni consigliere comunale, di qualunque schieramento politico personalmente rappresenta”. E, sulla base di questo documento che nella parte finale precisava che, “nel prendere atto del comportamento ancora una volta inadeguato del Presidente del Consiglio” , i consiglieri comunali del Pd non avrebbero preso parte alla seduta , sono iniziati i lavori aperti appunto dal presidente Paolo Fragomeni. Il quale, senza peli sulla lingua, al di la dei formalismi inutili giudicava pretestuoso il documento e precisava che già era stato deciso , dopo una nuova consultazione, seppure telefonica, tra i capigruppo, di andare sulla linea richiesta dal Pd e precisava che l’ordine del giorno era stato stilato dopo una prima riunione tra i capigruppo alla quale, però era mancata la rappresentanza del Pd . Cosa che sarebbe stata fatta con una semplice votazione iniziale in consiglio comunale. Come dire, insomma, abbiamo accettato la richiesta e non cè è motivo del contendere. Perchè, dunque, questa incresciosa presa di posizione se non per fare inutile strumentalizzazione su una solidarietà che è fuori discussione ? Su questo leit motiv ( si fa per dire) si è sviluppata buona parte della discussione del civico consesso con interventi dei consiglieri Pietro Sgarlato ( Forza Italia), Michele Cataldo ( Volo) , Antonio Sgambelluri ( Pci), Francesco De Leo ( Centro Democratico) , Rita Commisso ( Fattore Comune ) , Giuseppe Figliomeni ( centro Democratico) per arrivare, alla fine sulla votazione di tre proposte. La prima, quella del presidente Paolo Fragomeni per discutere solo la discussione sull’atto intimidatorio ed aprire il consiglio comunale alla discussione del pubblico. La seconda, quella del consigliere Pietro Sgarlato per discutere tutti gli argomenti all’ordine del giorno ( in pratica , a parte l’atto intimidatorio, anche l’approvazione dei verbali precedenti, una discussione sulla situazione ferroviaria ed eventuali interrogazioni o interpellanze) e la terza, quella del consigliere Francesco De Leo , in posizione differenziata dai suoi colleghi di partito ( ma non è la prima volta…) quella di discutere solo gli altri argomenti e rinviare la discussione dell’atto intimidatorio. E’ passata la proposta del Presidente Paolo Fragomeni con 9 voti favorevoli e 3 contrari ( ovviamente Sgarlato, Cataldo e De Leo) . Poi il consiglio comunale è continuato con la prevista discussione sull’atto intimidatorio. Una discussione che, assente la protagonista e i consiglieri del suo gruppo, è stata fatta solo per onore di firma ed ha finito per essere completamente inutile.
Aristide Bava
