A volte il silenzio sarebbe d’oro. A volte invece si realizza che il silenzio è più eloquente di mille parole, ed allora si cerca di cambiare strategia, sperando che la gente sia di memoria corta, anzi cortissima, si cerca di mascherarsi alla meglio, con una nuova casacca politica, una delle tante da riempirci la bancarella di un mercato e si cerca di risalire sul palco (o sul pulpito), senza accorgersi che la puzza di vecchio è rimasta e non può essere né mascherata né coperta.
Ho fatto parte di una coalizione civica che, alle amministrative del 1996, ha sconfitto una coalizione politica formata da Forza Italia, PDS e Verdi ed i cui esponenti di punta erano proprio l’attuale Sindaco Pietro Fuda e l’ex Presidente del Consiglio Regionale Peppe Bova.
È stata un’esperienza bellissima, che mai rinnegherò ma, allo stesso tempo, non posso non rivendicare la scelta personale di aver sempre mantenuto una coerenza di fondo, sia nelle idee che nelle alleanze, cosa che mi ha impedito di occupare, in seguito a strategiche ricollocazioni, posti in strutture a pagamento e nello stesso tempo incarichi fiduciari retribuiti, offerti proprio dai soggetti che, fino a qualche tempo prima, avevo attaccato politicamente, anche con aggettivi ai limiti della querela.
Pur avendo occupato, in sei anni di governo cittadino, ruoli di primaria importanza negli apparati amministrativi, non ho mai compiuto atti tesi ad avvantaggiare amici o familiari, dato che per me, la politica deve necessariamente tendere al benessere generale. Sul punto sfido chiunque a sostenere il contrario, in sintesi, valori di sinistra praticati e non sbandierati.
Ho fatto questa breve premessa per fornire un quadro a 360 gradi anche e soprattutto sulla credibilità personale dei diversi attori in questa querelle politica di cui il sottoscritto avrebbe fatto volentieri a meno, se non fosse per il fatto che è stato chiamato in causa da chi, almeno formalmente, non ha a Siderno, alcun titolo o alcuna legittimazione ad intervenire su questioni dibattute in Consiglio Comunale, cosa che ha fatto oltretutto, con totale mancanza di garbo, utilizzando frasi di carattere confidenziale tolte dal contesto in cui sono state dette.
Così, l’espressione secondo la quale per “la candidatura diretta di Pietro Fuda a Sindaco di Siderno si sarebbe dovuti passare sul mio cadavere” era una valutazione di carattere squisitamente politico, che non ho nessuna difficoltà a rivendicare, con la quale ho sostenuto, e continuo a sostenere, l’idea che la candidatura dell’ing. Pietro Fuda, come di qualunque altro sindaco rappresentante di una coalizione di partiti, sarebbe dovuta passare attraverso la legittimazione di primarie di coalizione e non essere cooptata in privato, per poi essere presentata al resto della coalizione, con l’arroganza senza pari di chi crede di poter dire ai sidernesi: “buongiorno a tutti, ecco il vostro futuro sindaco”.
Il PD, assieme al resto della coalizione di centro sinistra, ha fortemente lavorato affinché vi fosse il passaggio delle primarie e ciò, per rafforzare tanto il momento di partecipazione popolare quanto la legittimazione del candidato che ne sarebbe uscito vincitore.
In ogni caso sarebbe stata una vittoria per la democrazia.
Invece, però, l’atto intimidatorio subito dal candidato del PD (che ha inaugurato una lunga e deprecabile serie di episodi analoghi), proprio nell’ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature, ha impedito che si potesse celebrare questo importante passaggio di democrazia diretta.
E proprio quello criminale, metaforicamente, è stato l’atto con cui si è “passati sul mio cadavere” ma, ancor peggio, su quello di Siderno e della Democrazia Partecipata, perché, come diceva Gaber, “libertà è partecipazione”, ed in questo senso, a Siderno come in tutta Italia, il Partito Democratico è (ed è stato) l’unico partito che abbia coinvolto milioni di cittadini nella scelta dei propri dirigenti.
Tuttavia, nonostante la gravità di quanto accaduto, il PD, ed il suo gruppo dirigente, nel superiore interesse di Siderno, non ha mai cercato di strumentalizzare l’accaduto e, per mantenere unita la coalizione, ha abbracciato la candidatura diretta dell’ing. Pietro Fuda, senza porre veti o condizioni e senza riserve di carattere personale da parte di alcuno, dimostrando così che l’impegno per la rinascita di Siderno veniva (e viene tutt’ora) prima di tutto e di tutti.
Non c’è mai stata, quindi, da parte del sottoscritto, nessuna riserva di carattere personale nei confronti del Sindaco, ma solo sul metodo che Fattore Comune, ultima arrivata ed accettata nella coalizione, ha cercato in tutti i modi di imporre agli altri.
Questa è l’unica verità: non è stato Fattore Comune a volere il PD nella coalizione. Quando sono iniziate le trattative tra il Centro Democratico, il PD e Siderno Libera, Fattore Comune neppure esisteva, e questo è un dato di fatto. Infatti le interpartitiche per le comunali di Siderno, sono iniziate subito dopo le elezioni europee. Che miseria quando si cerca a tutti i costi di mistificare.
Ora, un altro dato di fatto, risultante anche dai verbali delle varie riunioni, è che sia il PD che il CD che SL, erano d’accordo per fare le primarie. Successivamente, alla coalizione si è unito SEL – che a Siderno, è nato dopo le regionali, con la denominazione di Fattore Comune, sulla scorta di Uman Factor di Vendola.
Dunque è proprio Fattore Comune che è arrivato e si è unito per ultimo alla coalizione, salvo però poi, senza neppure il garbo e la correttezza di comunicarlo alle altre forze politiche, procedere ad organizzare, in solitaria, nel perfetto stile di chi la democrazia la predica ma non la pratica, la presentazione dell’ing. Fuda quale candidato unico a Sindaco, presso la sala consiliare, dove c’era anche presente buona parte del centro destra sidernese.
Questo per chiarire, al sig. “la vera sinistra siamo noi”, che 2 + 2 non farà 2, ma non fa nemmeno 87%.
La verità è che non basta dichiararsi di sinistra, per esserlo veramente. Non serve, anzi è offensivo, riempirsi la bocca citando Berlinguer se poi, la correttezza nell’agire e la “questione morale” restano concetti vuoti, che non vanno oltre la retorica dei comunicati e dei comizi elettorali.
Essere di sinistra è una scelta di coscienza, non una qualità che si eredita o si acquista col simbolo.
Non si capisce come mai, infatti, se il PD, con Renzi segretario, non era (e non è ) abbastanza di sinistra, Fattore Comune, a Siderno, ha sostenuto e sostiene, come presidente del consiglio, il consigliere (tra l’altro sospeso dal PD) che si è sempre definito “renziano della prima ora”, quindi troppo a destra per la sedicente “vera sinistra”: misteri della politica con la “P” maiuscola.
La verità è che Fattore Comune non è né di destra né di sinistra, è un movimento civico, che alla Regione, in mancanza di poltrone, trova conveniente stare all’opposizione, mentre a Siderno, per ragioni opposte, trova conveniente appoggiare l’ing. Pietro Fuda, persona dall’illustre storia politica ma che, proprio proprio di sinistra, non è!!
Ciò detto, venendo al merito dei recenti avvenimenti, la strategia del PD è solo quella di rispettare il programma elettorale sottoscritto e, a tal fine, di collaborare col sindaco ogni qualvolta ci sarà da fare qualcosa di veramente utile per la collettività (come per i fondi per il lungomare, per la casa della salute o per la ex BP).
Mai ci siamo posti (o ci porremo) contro la nostra città per interessi di parte, mai useremo il nostro peso nei livelli istituzionali più alti, se non per cercare di portare dei benefici per Siderno.
La smetta, chi non ha argomenti, di dichiarare artatamente il falso, ovvero che il Partito Democratico minaccia il Sindaco sulla chiusura delle porte alla Regione, mai nessuno di noi ha affermato una simile sciocchezza, è piuttosto Sinistra Italiana che giornalmente spara a zero contro il governatore Oliverio, mettendo così l’amministrazione sidernese ed il Sindaco Fuda in grosse difficoltà.
Quando non si ha cultura di governo, si abbia il coraggio di staccare il sedere dalle poltrone e quando non si è capaci, si faccia altrettanto.
Come PD Sidernese, non smetteremo mai di perseguire sviluppo, crescita ed occupazione.
Stimoleremo il Sindaco con proposte nuove sulle politiche commerciali, essendo necessario adottare un nuovo piano.
Stimoleremo il Sindaco sul piano strutturale comunale, che a noi sembra andare nella direzione opposta a quella della salvaguardia del territorio e dell’ambiente.
Stimoleremo il Sindaco sulle politiche riguardanti il patrimonio immobiliare, ci sono troppi beni che non vengono utilizzati in maniera produttiva.
Stimoleremo il Sindaco a proposito di dotazione organica: sulle professionalità interne da valorizzare, sulla rotazione dei dirigenti e per quanto riguarda gli incarichi esterni (fonti di continue polemiche) crediamo che il ricorso agli stessi debba essere subordinato a casi di estrema necessità ed urgenza e, a parità di condizioni, si dovrebbe cercare di preferire affidamenti a professionisti locali.
Cari sidernesi, il Partito Democratico, non è inconcludente come Fattore Comune vi vorrebbe far credere, la verità è solo che l’attività che stiamo svolgendo in Consiglio Comunale è di intralcio a chi, fuori dalle istituzioni, vorrebbe continuare a muovere le fila, facendo deragliare il treno dello sviluppo, della crescita e dell’occupazione.
Per perseguire questi obbiettivi, siamo sempre più convinti, come più volte abbiamo denunciato, che l’attuale squadra di governo, non risponda né a criteri di suffragio popolare né di competenza né di merito ma, soprattutto, non sia idonea a dare le risposte necessarie a questa città.
È una squadra che sta inanellando una serie impressionante di fallimenti, “eppur (non) si muove”. Non è un caso che, alla calma piatta dell’aula consiliare, seguano poi, puntuali come la cavalleria dei film western, i comunicati stampa che cercano di confondere l’opinione pubblica per mascherare i gravi errori che si compiono in Consiglio e in Giunta.
A mio avviso, per il bene di Siderno, c’è bisogno di una nuova maggioranza politica.
Venendo all’ultima seduta del Consiglio Comunale: non c’è stato nessun formalismo e nessuna burocrazia da parte del PD, non c’è stato nessun complotto da parte dei revisori.
C’è stato solo il fatto che questa amministrazione non ha portato in Consiglio la modifica della TARI se non a termini scaduti (doveva farlo entro il 31 marzo ma ha aspettato il 12 aprile), quindi, non potendo (per legge) essere approvata la nuova e minore tariffa, i cittadini dovranno pagare quella, maggiore, che c’era prima.
Lo scopo del comunicato di Fattore Comune, confezionato con il solito autoreferenziale moralismo, era di distogliere l’attenzione dei cittadini da questo ennesimo e gravissimo errore gestionale, per il quale, non solo nessuno dei responsabili ha sentito il bisogno di scusarsi ma, addirittura, qualche esperto stratega da prima repubblica, sta ora cercando di dare la colpa agli altri.
Alla fine di tutto, quello che in Consiglio Comunale è apparso come un esilarante lapsus, forse, involontariamente, conteneva più verità di quanto mi aspettassi.
Nella matematica 2 + 2 fa sempre e solo 4. In politica invece non è così: mentre infatti, per il sottoscritto e per tanti che la politica l’hanno sempre intesa come servizio per la collettività, 2 + 2 ha sempre fatto zero, per altri, che sul lapsus hanno fatto ironia, la politica è un vero e proprio mestiere, dove 2 + 2 ha fatto e sta facendo 10, 100 e 1000.
Il Consigliere Comunale PD
Carlo Fuda