Il Comune di Siderno, con atto dirigenziale N. 28 del 23/08/2016, ha determinato di contrarre impegno di spesa per la realizzazione dello spettacolo pirotecnico della Festa di Portosalvo, affidando direttamente l’incarico (senza gara ) alla medesima ditta degli scorsi anni. Orbene, non vorremmo che anche quest’anno questi preziosissimi soldi pubblici venissero buttati al vento per uno spettacolo pirotecnico che dura solo pochi minuti e per giunta (ad avviso di chi scrive) negli anni passati sempre “deludente” e per nulla paragonabile agli spettacoli di fuochi artificiali proposti appena pochi giorni fa nella vicina Marina di Gioiosa o Bianco. E mentre alcuni operai del comune, che spesso vengono tacciati di “lassismo”, in molti casi non dispongono nemmeno delle attrezzature da giardinaggio indispensabili per il loro lavoro (e noi spendiamo così i nostri soldi) arriviamo a chiederci: ma non si potevano utilizzare questi 8 mila euro per acquistare quel materiale necessario agli operai per la cura ed il decoro della nostra città oppure in alternativa (come suggerito da S.E. il Vescovo Francesco Oliva) aggiungerli alle donazioni da inviare ad esempio al Comune di Amatrice dopo la devastazione del terremoto dei giorni scorsi che ha provocato centinaia di vittime e gravissimi lutti familiari ? La decisione presa dall’Amministrazione Comunale di gestire direttamente la Festa di Portosalvo escludendo dopo decenni lo storico Comitato, a quanto pare, stando alle prime mosse, non porterà nessun cambiamento radicale rispetto al passato. In quest’ottica, la decisione di riproporre il solito spettacolo di fuochi d’artificio durante la Festa che verrà pagato alla solita ditta con ben 8000 € pubblici si inquadra in un contesto “conservatorio” che mal si concilia con quella voglia di rinnovamento sbandierata ai quattro venti nel comunicato ufficiale dell’Ente dove, nel nome della Madonna di Portosalvo (crediamo per la prima volta della storia democratica cittadina) si fa riferimento a “gufi” e “spiriti maligni” come se a nessuno venisse concesso il pur legittimo diritto di critica. Si è ritornati indietro di 20 anni quando a Siderno se non si era d’accordo con un ben noto politico cittadino si chiamavano in causa forze occulte, “untori” e “3 M”. Si dirà che è tradizione di ogni festa chiudere con i fuochi ma per noi, in questo preciso momento storico, era giunta l’ora di cambiare registro. E razionalmente non poteva essere diversamente per un comune in dissesto come quello di Siderno, dove ogni giorno bisogna fare i calcoli al centesimo senza parlare poi delle spese per il “cantante di grido” ( come nel caso della Tatangelo) e le altre spese tra cui quelle per l’illuminazione. “Fare senza sprecare” era stato questo il leit-motiv della campagna elettorale dell’amministrazione di centro-sinistra che attualmente governa la città. Ogni tanto bisogna ricordarlo ! Oggi i fatti, purtroppo, non dicono questo.
Antonio Tassone