I tre principali protagonisti del recente voto amministrativo che ha riportato la democrazia in seno al Comune di Siderno dopo circa cinque anni di gestioni commissariali hanno già espresso le loro considerazioni all’indomani del voto. Pietro Fuda il neo sindaco, seppure contento per il plebiscito elettorale, non ha nascosto  che avrebbe preferito una opposizione piu’ consistente visto che la minoranza è stata “stracciata” e potrà contare solo su due consiglieri su sedici. Pietro ha  promesso una opposizione costruttiva e mira a fare chiarezza all’interno del centrodestra dove si sono registrate troppe anomalie e con un suo recente comunicato ha, finanche, avvertito che Forza Italia riparte da zero senza inutile ” zavorra” .  Giuseppe Caruso, dal canto suo, ritiene di avere avuto una sua  vittoria personale   per la “bontà” dei voti che hanno caratterizzato la sua lista e anche se è stato costretto a dimettersi da consigliere comunale  ( non lo avrebbe fatto se eletto sindaco…) per incompatibilità del ruolo con la sua professione di giudice di pace, continuerà a lottare per  programmare quello che ritiene una necessità per la città: un “reale rinnovamento”  della classe politica locale. Ma i partiti ? quali considerazioni si possono fare sulle coalizioni che hanno vinto e quelle che hanno perso ? Proviamo a fare una attenta disanima della situazione alla luce anche di quella che è la “voce” popolare oltre che degli addetti ai lavori.  Indubbiamente il partito maggiormente premiato dall’elettorato è stato il Centro Democratico, trainato, ovviamente,  dalla figura di Pietro Fuda che ha creato la sua lista unitamente  al responsabile politico Luigi Fraietta e che da vecchio conoscitore della politica ha scelto uomini e donne giuste sia dal punto di vista qualitativo sia in potenziale elettorale. Ha  conquistato cinque seggi in consiglio comunale ed ha numericamente  superato finanche il Pd partito certamente, a Siderno,  piu’ radicato, e che in molti davano come il piu’ votato. In ogni caso anche il Pd è andato molto bene ed ha  conquistato al pari del Centro Democratico cinque seggi. La differenza sostanziale tra i due partiti è comunque il fatto che il Centro Democratico  si presenta come un blocco granitico forte di cinque neo consiglieri di prima nomina  ( Giuseppe Figliomeni, Gianluca Leonardo, Bianca Gerace, Vincenzo Meleca e Vincenzo De Leo)  che hanno in Fuda il leader indiscusso e sui quali il neo sindaco puo’ contare ad occhi chiusi.  Leggermente piu’ complicata è invece la situazione in seno al Pd, che è stato trainato al successo  dalla segretaria politica Maria Teresa Fragomeni – che è stata la candidata piu’ votata con i suoi 705 voti – ma che annovera tra i neo eletti Paolo Fragomeni ( notoriamente all’opposizione all’interno del partito) , nonché  Anna Romeo di estrazione socialista e Giorgio Ruso, ex sdi, piu’ Carlo Fuda, uomo  piu’ radicato all’interno della maggioranza del  Pd .  Questo potrebbe non significare nulla, ma si sa, in politica ci vuole poco a far saltare gli equilibri e all’interno del Pd la situazione negli ultimi anni non è stata molto facile. Ultima defezione, in ordine di tempo è stata quella di Stefano Archinà, che si è poi candidato con “Fattore Comune” con un buon risultato personale ( 239 voti)  e che certamente poteva essere un valore aggiunto per i democrat.  Resta, dunque, la necessità che all’interno del partito ci sia un migliore assestamento cosa che, visto il successo elettorale, non dovrebbe essere difficile da raggiungere semprecchè non si verifichino ulteriori scompensi quando si tratterà di distribuire cariche ed incarichi . Queste considerazioni sono, comunque, fatte per esclusivo dovere di cronaca e dovrebbero essere smentite dai fatti visto, peraltro, che toccherà  a Maria Teresa Fragomeni, che con la valanga di voti ottenuti ha confermato la sua leadership, di  fare in modo di mantenere quanto piu’ unito possibile il partito.  Andando, poi, alla terza lista della coalizione, quella di “Fattore  comune” , che  (è stato palese durante tutta la fase preelettorale… )  un certo antagonismo con il Pd lo ha avuto ,  c’è da dire che – anche se il suo leader  Domenico Panetta si è dichiarato fortemente soddisfatto del risultato elettorale – , erano in molti ad  aspettava  qualcosa di piu’ in fatto di voti fors’anche perché lo stesso Mimmo Panetta, recentemente candidato al consiglio regionale aveva ottenuto una grande affermazione personale.  Aver conquistato tre seggi è stato, comunque,  un fatto fortemente positivo per un partito di nuova generazione a Siderno e, diciamolo pure,   la mancanza  in lista dello stesso Panetta , in qualche modo ha, anche, pesato in maniera negativa sul rendimento complessivo della lista.  Granitici, comunque,  i  suoi tre neo consiglieri Luigi Guttà,  Ercole Macri’ e Agostino Baggetta e molto compatta l’intera squadra che sembra proiettata in maniera unitaria a rivendicare un preciso spazio politico a livello locale.  Buono è stato, infine, per completare il discorso sulla coalizione di centrosinistra,  il risultato elettorale del Movimento Siderno Libera che ha ottenuto un solo seggio ma ha sfiorato i mille voti. L’eletto è stato il collaudato Antonio Sgambelluri che è, pero’, riconosciuto esponente di Rifondazione Comunista anche se la sua collocazione nel movimento Siderno Libera risale a  vecchia data. In questa lista è doveroso segnalare l’ottimo successo personale di Vittoria Luciano ( 274 voti e prima dei non eletti ) che è stata una conquista dell’ultima ora del movimento e potrebbe costituire un buon punto di riferimento per il futuro. Il presidente Alessandro Siciliano, che sino all’ultimo ha accarezzato il “sogno” del secondo consigliere è sembrato molto soddisfatto del risultato elettorale del suo movimento che nato cinque anni addietro è andato via via crescendo e che, dopo queste consultazioni elettorali, si puo’ affermare che si diventato una vera realtà politica della città. Non a caso lo stesso Pietro Fuda nella sua prima dichiarazione elettorale a caldo del post elezioni ha espresso il suo personale apprezzamento per il risultato del movimento guidato da Siciliano.   Per quanto riguarda  le liste di minoranza, quella uscita con le ossa rotte è stata Forza Italia e lo stesso Pietro Sgarlato ha espresso il suo rammarico per il risultato veramente molto carente anticipando la necessità che si riparta da zero e che il partito venga sgombrato dalla “zavorra” esistente.  Si è difesa bene la lista ” Uniti per il Futuro” anche se ne l’una , né l’altra hanno conquistato seggi perché l’unico disponibile è andato al candidato a sindaco Pietro Sgarlato. Analogo discorso vale per ” Volo” ma , in questo caso, sul piano numerico, rispetto alla scarsa percentuale presa dalle liste di opposizione , il risultato elettorale puo’ anche essere considerato accettabile. Il suo leader e candidato a sindaco, Giuseppe Caruso, ha dato le dimissioni per incompatibilità lasciando spazio al candidato meglio classificatosi ( Michele Cataldo). Caruso ha , comunque, assicurato che continuerà il percorso politico di rinnovamento intrapreso. Vedremo. Questa, in sintesi la situazione dopo il voto che ha consacrato sindaco, in maniera plebiscitaria, Pietro Fuda . Adesso resta l’attesa  per la composizione della squadra di governo. Ma questa è storia dei prossimi giorni.

Aristide Bava

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