L’avrebbero fatta venire in Italia promettendogli giusta accoglienza salvo poi sfruttarla facendola prostituire. Questo il triste destino di una giovane donna dell’est europeo, all’epoca dei fatti di circa 20 anni, che è stata per anni vessata da una coppia di rumeni S.B.C E A.C.F. residenti a Gioiosa J. e attualmente latitanti . La donna rumena pretendeva dalla vittima contatti diretti con i clienti dando disposizione circa la somma da richiedere per i rapporti sessuali e picchiandola la costringeva a prostituirsi percependo i proventi della sua attività di meretricio. Il giro di prostituzione ha coinvolto altre donne oltre la ventenne. A riportare la notizia il quotidiano “la Gazzetta del Sud” in un articolo del collega Rocco Muscari.  Coinvolti anche due italiani, uno O.F. è accusato di avere messo in contatto i clienti con le donne custodendone gli effetti personali, stazionando nella zona dove le donne effettuavano il meretricio e mettendo a disposizione il suo cellulare per contattare i clienti. L’altro italiano, G.M. era pronto ad intervenire in caso di problemi tra prostitute e clienti. La ventenne peraltro venne indotta dalla connazionale A.C.F. a subire un’interruzione di gravidanza con violenza e minacce . La ragazza hab trovato la forza ed il coraggio di denunciare quanto accaduto all’avv.Caterina Origlia che ha deciso di costituirsi parte civile nel processo la cui udienza preliminare si è conclusa con il rinvio a giudizio dei due rumeni e del sidernese G.M. che davanti presentarsi in Tribunale a Locri il prossimo 13 luglio. O.F. ha invece optato per il procedimento con il rito abbreviato che dovrebbe concludersi entro l’estate sempre a Locri davanti al Gup. Oggi quella ragazza si trova protetta presso una casa d’accoglienza in località segreta.

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