R. e P.
È venuta a mancare all’affetto dei suoi cari l’avv. Maria Bonavita. Affetta da tempo da una grave malattia, si è spenta al policlinico “Gemelli” di Roma nella notte tra lunedì e martedì. L’amata figlia Tatiana, la mamma Anna Maria Polito, i fratelli con le loro famiglie e i parenti tutti ringraziano coloro che hanno espresso il loro cordoglio e hanno partecipato alla cerimonia tenutasi ieri. La vogliono anche ricordare con un estratto dai discorsi scritti dai nipoti e letti nella chiesa di S. Maria dell’Arco a Siderno durante la celebrazione.
“Zia Maria era una di quelle rare persone in grado di amare in modo “esagerato”. A questa sua intensità di emozioni, che spesso riconosceva lei stessa, dava grande valore e libero sfogo. Spesso quando viene a mancare una persona cara ci si pente di non essersi detti abbastanza, di non aver dimostrato appieno i sentimenti che legavano il nostro cammino a quello della persona perduta prima che fosse troppo tardi. Non è sicuramente il nostro caso. Zia Maria aveva il coraggio di aprire il suo
cuore a chi amava e di mettere sul tavolo i suoi sentimenti e le sue fragilità. È grazie a lei che oggi sono in grado di dire le cose belle senza vergognarmene, senza esserne gelosa. Mi ha trasmesso il coraggio che sta dietro un “ti amo” e l’importanza e la bellezza dell’ “esagerare”, del dimostrare, dello stare vicini. Era a queste cose che lei teneva. Delle piccolezze, delle banalità della vita quotidiana poco le importava. Aveva il potere di farti cercare sempre la sostanza.”
“Il messaggio che ci hai trasmesso sin da quando eravamo piccoli bambini pestiferi è stato di speranza, di dolcezza, di tenerezza, di empatia e sensibilità. Con te avevamo un rapporto di intimità, infatti eri sempre pronta ad aiutarci e a ragionare insieme a noi mettendoti nei nostri panni. Nell’animo sei sempre rimasta giovane, calorosa e sognatrice. Eri avanti. Avevi capito che non sono il distacco e la sopraffazione, ma l’amore e la vicinanza al prossimo a farci sentire bene e a farci godere la vita.Eri coraggiosa a non nascondere le tue debolezze, a condividere con gli altri, oltre ai momenti di gioia e soddisfazione, anche le paure e i drammi interiori, senza mai farli pesare e scegliendo parole e momenti giusti. La malattia ti ha colpita crudelmente, ma una buona dose di speranza l’abbiamo percepita fino all’ultimo. Neanche questa sfida titanica è riuscita ad abbatterti completamente e per questo ti ammiriamo ancora di più. Ci hai fatto sognare ed ora sarà difficile fare a meno delle tue attenzioni, delle coccole e dei nomignoli. Manterremo sempre vivi in noi i tuoi modi gentili e il tuo calore confortante”