R. e P.
È iniziato ieri il cammino del movimento “È tempo di ReAgire”, il movimento spontaneo nato sotto l’egida di Federica Roccisano e che, come lei stessa ha annunciato in apertura, partendo dalla locride intende creare innesti in tutto il territorio regionale con l’ambizione di attivare i luoghi di discussione politica nuovi e più vicini alle comunità.
L’incontro di ieri ha riguardato il tema delle diseguaglianze in termini di cittadinanza che esistono tra Nord e Sud Italia. Gli interventi che si sono susseguiti sono stati apprezzati dal folto pubblico presente. Angelo Sposato, segretario generale CGIL Calabria ha posto l’accento sul ruolo che le mobilitazioni sociali possono e devono avere per far sentire la voce dei calabresi e creare coesione tre le parti sane della popolazione. Vittorio Daniele, professore di politica economica presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro, ha fatto un excursus sui meccanismi che hanno accentuato il dualismo economico tra Nord e Sud Italia, sottolineando il rischio di peggioramento delle condizioni economiche e sociali dei calabresi e di tutti i meridionali in seguito all’eventualità dell’applicazione del Regionalismo Differenziato. Il Direttore dello SVIMEZ, Luca Bianchi, ha ancora di più sottolineato come il rischio di cristallizzazione delle diseguaglianze tra i cittadini dello stesso Paese potrebbe generare rischi non solo in termini di coesione sociale, ma proprio in termini di diritti di cittadinanza, quali il diritto alla salute e ai servizi educativi, già oggi estremamente differenti tra Nord e Sud Italia.
In seguito si sono registrati gli interventi di due tra gli intellettuali più proliferi e autorevoli del panorama calabrese attuale: Mimmo Nunnari ha trattato il tema del ruolo e delle responsabilità non solo degli eletti, di chi siede attivamente nelle sedi istituzionali, ma anche dei cittadini calabresi, rei di avere forse delegato in maniera eccessiva proprio alla classe dirigente di riferimento il proprio destino; Gioacchino Criaco, dal canto suo, ha suggerito ai membri del movimento e alla classe politica e dirigente calabrese di fare pace con il proprio popolo, a trovare una via di riconciliazione per essere realmente rappresentativi delle istanze dei calabresi, sposarne le problematiche ed evitare così di perpetrare quello storico tradimento di chi storicamente era garantito, perché parte di un gruppo più forte, a danno dell’intera popolazione.
Il dibattito, moderato dalla giornalista Maria Teresa D’Agostino, ha visto l’intervento di molti tra il pubblico ed è stato concluso da Federica Roccisano, la quale ha invitato tutti gli interessati ad aderire e a proseguire insieme il percorso di confronto e dialogo con i territori, per essere un “noi” forte e aperto in grado di essere voce attiva di tutti.