Siderno (RC) : domani alle 16.00 i funerali di Gaetano Bottiglieri nella chiesa Maria SS di Portosalvo. Nella foto sotto il manifesto funebre. Pubblichiamo un ricordo, particolarmente toccante, apparso sulla pagina fb del giovane Giovanni Ruffo, che ci ha autorizzato alla pubblicazione:
“Quando si usciva a mezzogiorno, ad aspettarci c’era lui, su quell’autobus di colore blu vintage, reso così dagli anni e dal sole cocente della Jonica. L’uscita anticipata era sempre un motivo di gioia, un’occasione per tornare prima a casa, ma anche un momento per scambiare qualche parola con Gaetano. Ricordo che, prima di partire, si intratteneva spesso qualche minuto in più, per dare la possibilità a tutti di non perdere il pullman, dopo i diversi suoni di campanella delle varie scuole. Era un autista imponente, nella vitalità prima che nel fisico, e riusciva a regalare attimi di sorridente convivialità ai suoi passeggeri. Insomma, più che essere in servizio, era al servizio delle persone che, in questa tormentata parte di Sud, erano costrette a cambiare paese, oltre che per studio o lavoro, anche per questioni abbastanza futili. Lo chiamavamo, simpaticamente, “Gigi Buffon”, per una certa somiglianza con il campione del Mondo e per quelle mani giganti da portiere quale era. Prendeva con leggerezza la battuta e ci diceva che non eravamo i primi a fare questo bizzarro paragone. Poi, ad un certo punto, si partiva, si intraprendeva il viaggio su quella 106 che troppo spesso si vestiva e si veste di nero, su quella strada statale che, pur offrendo scorci e colori suggestivi, assumeva ed assume forme e tratti tremendi. Siderno, Locri, Ardore e Bovalino: 18km di volti e di attimi, di piacevoli chiacchierate con l’autista possente e mai invadente, con quell’omone tanto alto quanto gentile. Condividevamo un bel rapporto, fatto di sincerità e stima reciproca, ed anche i discorsi più stupidi, spesso, sfociavano in ambiti un po’ più seri, parlando di paesi e di mondo. Non era soltanto un autista o un controllore, era un viaggiatore ed in ogni viaggio, ne sono certo, intravedeva un sogno, una nuova luce. L’ultimo viaggio, si sa, è sempre quello più triste, specie se il biglietto arriva quando meno te lo aspetti. Ma Gaetano, il grande Gaetano, anche qui, non ha pensato minimamente di stravolgere la compostezza che gli apparteneva. In punta di piedi, con l’altezza dei suoi modi, è partito. Stavolta, dopo aver guidato per un lungo ed intenso periodo, si è fatto umilmente guidare per abbracciare il cielo. A me, a noi, lascia un ricordo eternamente nitido, che il tempo non riuscirà certamente ad offuscare. Alla sua famiglia, inevitabilmente, lascia un vuoto incolmabile che, forse, raccogliendo il bene ed i sorrisi seminati dal buon Gaetano, potrà sembrare meno sofferente. Fai buon viaggio, gigante buono. E grazie, da parte mia per gli incoraggiamenti che mi hai sempre trasmesso, da parte nostra per tutto ciò che sei stato. Siamo certi che, ovunque tu sia, continuerai ad essere la guida di chi ha bisogno. Firmato: colui che avevi definito, erroneamente, “il passeggero modello”.