Il Centro studi radiologico Fiscer  di Siderno, struttura all’avanguardia in Calabria, ha diffuso un comunicato stampa in riferimento a presunti ” business delle risonanze” oggetti di notizie di stampa e ad una dichiarazione del Commissario dell’ASP, Santo Gioffrè, che – dice la nota –  si presenta come altrettanto sorprendente: “il privato nella locride nel campo delle risonanze fa il bello e il cattivo tempo”. Nella nota il Centro radiologico “con la usuale compostezza e fiducia negli interlocutori,  offre ai vertici della Sanità provinciale e regionale (e anche ai mezzi di comunicazione) elementi già noti: il riconosciuto servizio di eccellenza che svolge; la convinta adesione ad una organizzazione sanitaria che passa attraverso l’equilibrio tra pubblico e privato e come offerta che deve essere data alla persona in termini di efficienza ed efficacia ; il dato che ancora meglio come Asp bisognerebbe fronteggiare la domanda e soddisfare i bisogni delle persone; l’analisi costi-benefici propedeutica all’offerta sanitaria. Sembrerebbe di andare oltre, – aggiunge la nota –  ma così assolutamente non è, se si rileva che la sanità pubblica, soggetta a Piano di Rientro, condizionata nelle dotazioni organiche e strumentali, dovrebbe, ad esempio, utilizzare il privato nei settori dove la carenza di servizio è evidente (pensiamo agli screening che rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza e che non si fanno / soltanto lo Studio Radiologico ha coadiuvato in passato quello sulla Mammografia)”. Quindi il documento aggiunge “Le pochissime strutture di eccellenza presenti in Calabria, tra le quali rientra lo Studio Radiologico, evitano solo in parte la migrazione sanitaria in altre regioni e limitano solo in parte il giudizio di sfiducia che complessivamente  investe la sanità calabrese. Chi svolge ruoli di grande responsabilità cerca giustamente un approccio diretto di conoscenza e di confronto con le problematiche che esistono o che si fanno sorgere. Perciò, la competenza del Commissario Scura viene vista come una sicura garanzia per i percorsi che la sanità calabrese deve affrontare e come una ulteriore certificazione per lo Studio Radiologico che ha potuto sempre contare su unanimi giudizi di grande apprezzamento professionale e di grande correttezza amministrativa”. Fatte queste considerazioni il Centro conclude che “appare  evidente che non si debbono dare messaggi mediatici sbagliati e che le problematiche quando vengono “indicate con il dito” debbono basarsi sui dati obiettivi”.

Aristide Bava

Studio_Radiologico