SIDERNO – Risulta a verità che il presidente della giunta regionale Mario Oliverio ha dirottato due milioni di euro stanziati per la Diga sul Torrente Lordo verso altre necessità ? E’ l’interrogativo che pongono al sindaco della città Pietro Fuda e al presidente del consiglio regionale Paolo Fragomeni i consiglieri di opposizione Michele Cataldo, Vincenzo De Leo e Pietro Sgarlato. I tre consiglieri fanno riferimento ad un comunicato all’imprenditore agricolo ed ex assessore regionale all’agricoltura Gaetano Rao in cui si afferma , scrivono nell’interrogazione, che ” due milioni di euro destinati al ripristino della Diga sul Lordo sono stati sottratti dal Presidente Oliverio e destinati ad altri scopi, cosa che, se vera, sarebbe gravissima ed altamente lesiva dei diritti della cittadinanza e dell’intera popolazione locridea”. Sulla base di questa premessa Cataldo, De Leo e Sgarlato ” intendono sapere se la notizia corrisponde al vero e in tal caso quali provvedimenti questa Amministrazione intende adottare in merito per impedire che ancora una volta la Locride venga penalizzata”. Gli interroganti chiedono risposta orale. In effetti Gaetano De Rao ha diffuso una nota di piu’ ampio respiro in cui afferma che ” Il presidente della giunta regionale Oliverio continua a fare disastri nell’agricoltura calabrese e nel solco delle esperienze passate, privilegia altri territori rispetto a quelli della provincia di Reggio Calabria”. Poi precisa che ” con deliberazione della giunta regionale numero 235 del 20 giugno 2017, infatti, sono stati sottratti quasi due milioni di euro destinati allo sviluppo della diga sul Lordo di Siderno e dirottati nella provincia di Cosenza per finanziare altri interventi”. Rao evidenzia che “il tutto avviene nella indifferenza e nella non conoscenza dei consiglieri regionali di opposizione (?) e di maggioranza che sembrano impegnati esclusivamente a giocare a risiko nei rispettivi partiti di appartenenza e ad oziare sui social network” e poi si chiede “come mai non è stato fatto il possibile per consentire comunque che la Diga sul Lordo beneficiasse di queste risorse ?” E si chiede anche “cosa fa l’assemblea dei sindaci della Locride che di fronte a questo scippo sarebbe dovuta insorgere e difendere le prospettive di sviluppo di un invaso da tempo abbandonato ?” Poi ancora una puntata polemica su Oliverio che “gira in lungo e in largo la Calabria scaricando sul passato e sul futuro le responsabilità di un disastro amministrativo senza precedenti omettendo in modo ipocrita che sta (dis)governando questa terra ormai da tre lunghi anni”. Nella parte finale della sua nota anche l’auspicio che “qualche reggino in consiglio regionale abbia un minimo di sussulto di orgoglio e chieda il conto di questo scippo di risorse a discapito del sistema delle dighe della provincia di Reggio Calabria”. Ricordiamo che la problematica della Diga sul torrente Lordo, ormai completamente svuotata per un guasto che si sarebbe dovuto riparare in tempi brevi, è all’attenzione della comunità ormai da quattro anni. Del problema è stata interessata non solo la Regione ma anche il Ministero competente. Sul problema è intervenuto nel trado pomeriggio anche il leder di Volo, Giuseppe Caruso per il quale ” l’atto è gravissimo e vittima ne è l’intera Locride, non solo Siderno”. Caruso ironizza anche sul comportamento di Oliverio e si sofferma sul fatto che ” l’attuale Amministrazione non ha più alcun “filo rosso” con la Regione ” e sulla sinergia fra governo regionale e segreteria locale” affermando che ” esiste lo stesso modo di sentire, stesso modo di pensare, soprattutto stesso modo di agire”. Poi aggiunge che ” Oliverio con lo storno delle somme a noi necessarie, tenta probabilmente di recuperare consenso nella provincia cosentina dove è in caduta libera, fregandosene della Locride. Così fa il PD sidernese – dice la sua nota – che partecipa simulatamente alle azioni collettive, salvo poi tentare di appropriarsene, che alza la posta e la richiesta di poltrone sulle quali sedersi fregandosene dei sidernesi, ai quali, visto che non capiscono (loro pensano), propone gli stessi schemi di Governo in auge alla Regione”.
Aristide Bava