Aristide Bava
SIDERNO – Pubblico notevole per assistere alla presentazione del libro d’esordio di Natale Amato nella sala del consiglio comunale. Il volume, dal titolo “Tra le braccia di Morfeo – La storia di un mistero profondo” è stato salutato positivamente e ha fatto emozionare l’autore che, per l’occasione, come lui stesso ha precisato si è trovato “a rivedere i suoi vecchi insegnanti e compagni di scuola, gli amici di trekking, i compagni d’immersione e gli amici di vecchia data”. Il libro, presente la sindaca Mariateresa Fragomeni è stato sapientemente illustrato dalla professoressa Pina Cappelleri che ha fatto un’accurata disamina del romanzo servendosi della lettura dei brani più preganti, e, poi. Dal preside Vito Pirruccio che, oltre a fungere da moderatore, ha affrontato con l’autore i temi trattati nell’opera interrogandolo sui motivi che l’hanno spinto al suo componimento. Il romanzo, come è stato evidenziato. costruito su una struttura narrativa solida e scorrevole, racchiude una storia piena di suspense che colpisce con particolare intensità, grazie a una trama tessuta con abilità: avvincente, articolata, fluida e ben legata tra i vari capitoli lungo un percorso attentamente pianificato. Una valida sequenza logica e una perfetta tensione rendono la storia interessante e avvincente, contribuendo a conquistare il lettore ma suscitando, come ha detto Pirruccio, emozioni e riflessioni. Dal confronto con Amato è emerso che gli stessi conflitti dei personaggi e gli ostacoli che devono superare riflettono la vita reale e sono il vero motore dell’opera. I protagonisti hanno tutti una personalità ben definita: sono credibili, realistici, pieni di sfaccettature, chiari e ben curati. Ben definiti nei minimi dettagli con le loro emozioni scavate e messe a nudo in un ambiente e in un’atmosfera ricreati perfettamente che conquistano il lettore.
L’ambientazione, poi, diviene la grande anima del romanzo: è altamente realistica, piena di colori e dettagli, e spinge il lettore a identificarsi con i personaggi e gustare anche quello che hanno intorno. Amato d’altra parte si è sforzato di inserire nel romanzo un mare di simbolismi e di battaglie interiori ma anche di riflessioni sulla vita, sul successo e sul significato della forza interiore, e a identificarci con i personaggi e a seguire il flusso della storia con crescente interesse e partecipazione con dialoghi calati alla perfezione sulla personalità dei personaggi e sul loro stato d’animo e, per come è stato evidenziato contribuiscono ad animano la narrazione e renderla dinamica. In definitiva è stato riconosciuto che lo scrittore è stato abile nel bilanciare tutti gli elementi per massimizzare l’impatto del racconto e renderlo certamente piacevole. La trama del libro narra, peraltro, uno spaccato di storia del territorio, inquadrata in una cittadina della fascia ionica calabrese soffermandosi sulla sua forza economica, legata al bergamotto, “frutto non comune che cresce rigoglioso solo in questa zona e vanta una tradizione antica” e sulla sua crisi di mercato che provoca il tracollo della coltura innescando un periodo di grave difficoltà economica e sociale nella comunità interessata che, tra l’altro, dovrà fronteggiare un’inspiegabile catena di morti per overdose da eroina. Quindi la capacità investigativa di un ispettore di polizia che grazie al suo intuito riesce a scoprire i retroscena legati anche ad un traffico di eroina custodita nel ventre di un relitto. La presentazione del libro si è conclusa con apprezzamenti unanimi a Natale Amato . Nel corso della presentazione anche piacevoli intermezzi musicali a cura del violinistra Francesco Sgambelluri
Nelle foto – Sgambelluri, Amato, Cappelleri, la sindaca Fragomeni e Pirruccio e un aspetto della sala