Continua la nostra serie di articoli su una delle ennesime incompiute del nostro territorio. Nonostante sia visibile a tutti i cittadini sembra ormai caduta nel dimenticatoio la situazione della tangenziale che unisce Siderno e Locri. Orbene, sono passati quasi dieci anni e la Provincia di Reggio Calabria, oggi Città Metropolitana, non ha ancora realizzato la breve ma utilissima arteria stradale che consentirebbe il collegamento rapido tra la tangenziale via Cusmano – Locri/Siderno e la Statale 106. Un’opera, lo ricordiamo, prevista dai PRU ( Progetti di recupero urbano), rimasta incompiuta, benché solennemente inaugurata nell’estate del 2010, alla presenza del Presidente e dell’Assessore alla Viabilità della Provincia, Giuseppe Morabito e Domenico Battaglia, del Sindaco di Locri del tempo di Locri, Francesco Macrì e del Commissario Prefettizio reggente il Comune di Siderno. La strada, nell’ambito del traffico veicolare tra Locri e Siderno, ha la funzione di costituire un’alternativa naturale alla Strada Statale 106; per essere davvero completa essa manca, proprio nel suo punto centrale in Contrada Licino, della bretella capace di collegarla alla 106. Ed è proprio intorno a quest’ultimo aspetto che dal lontano 2008 sono sorte discussioni e vivaci polemiche. Ma procediamo con ordine. Il progetto originario prevedeva quattro chilometri di rettilineo e la detta bretella. I lavori relativi a quest’ultima vennero bloccati proprio dall’Amministrazione Comunale Macrì mediante la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35, che approvava una Variante avente ad oggetto il tracciato della arteria di collegamento con la 106 (cha da diritto assumeva la forma ad U), ed emessa sulla motivazione, francamente inspiegabile, secondo cui la Variante del progetto originario fosse necessaria poiché il collegamento tra la struttura sportiva e la città sarebbe stata di difficile praticabilità. Detta Deliberazione venne inviata per la valutazione ed il seguito necessario alla Provincia. Sulla vicenda, e in particolare sulla realizzazione di detta Variante, come dicevamo sono sorte vivacissime polemiche a livello politico che hanno dato avvio ad alcuni procedimenti penali. A questo punto, trascorsi inutilmente quasi dieci anni, c’è il rischio concreto che la procedura amministrativa venga completamente azzerata atteso che nel T.U. relativo alla Espropriazione per Pubblica Utilità si legge “ se l’opera pubblica o di pubblica utilità non è stata realizzata o cominciata entro il termine di dieci anni….. l’espropriato può chiedere che sia accertata la decadenza della dichiarazione di pubblica utilità e che siano disposti la restituzione del bene espropriato…”. Si tratta del noto istituto giuridico della “retrocessione” che fa rivivere l’interesse dei privati a danno della pubblica utilità, il tutto nell’inerzia della pubblica amministrazione. E ciò, inutile dirlo, è davvero molto grave ! Da giornalisti prima (e da cittadini dopo) chiediamo alle autorità competenti se ci sono delle responsabilità , negligenze o omissioni da parte di qualcuno di perseguirle e di colpire duramente i responsabili. Solo così ai cittadini di Siderno e Locri si potrà evitare, oltre al danno causato in tutti questi anni, anche la beffa !
Antonio Tassone