Aristide Bava
SIDERNO – Da una emergenza, quella Covid 19, all’altra, quella dell’ emergenza rifiuti . Una emergenza, quest’ultima che, come afferma Antonella Avellis ex consigliere comunale della città “dalla quale non ne siamo mai usciti davvero, nonostante i quasi venti anni di commissariamento del comparto ambientale della Regione che ha prodotto solo la quintuplicazione del debito e di quegli impianti che avrebbero dovuto risolvere il problema dei rifiuti della Calabria”. La causa dell’interruzione del servizio di ritiro della parte indifferenziata dei rifiuti è la chiusura, per saturazione della discarica di Crotone, dove fino alla scorsa settimana, venivano conferiti i rifiuti indifferenziati dell’impianto di separazione sito nel comune di Siderno. ” La storia – dice Antonella Avellis – è ormai vecchia e pure scontata ed è legata alla mancata realizzazione delle discariche pubbliche, che dopo la costituzione degli ATO, coincidenti territorialmente con il perimetro delle vecchie provincie, oggi Città metropolitana, a cui sono passate le competenze in materia di gestione dei rifiuti, detterebbe tempi stringenti per realizzare gli impianti e le discariche pubbliche di servizio, nella consapevolezza che non si può chiedere il sacrificio ad un solo territorio e sempre allo stesso…”. La raccolta differenziata non pare aver risolto il problema, anzi . Antonella Avellis ha sollevato anche un’altro elemento che emergerebbe osservando la situazione afferente la gestione dei rifiuti e dall’esperienza diretta di ciascuno di noi, ovvero l’impossibilità oggettiva di eliminare completamente la parte indifferenziata dei rifiuti. Infatti, le tecnologie oggi disponibili, pur sofisticate, non sono in grado di separare in modo “perfetto” le singole frazioni. Questo significa che se anche i cittadini diventassero bravissimi nel differenziare correttamente e minuziosamente i rifiuti, vi sarà sempre una parte di essi che dovrà essere necessariamente conferita in quella che viene definita dagli esperti, la frazione secca indifferenziata, rendendo pertanto necessaria la permanenza delle cosiddette discariche di servizio, dove conferire quella parte di rifiuti. “Paradossalmente – aggiunge Avellis – la politica di contrapposizione a tutti i costi che ha osteggiato e continua ad osteggiare la costruzione di impianti ha generato come reazione l’incremento dei prezzi e come conseguenza il collasso del sistema della gestione dei rifiuti che abbiamo sotto gli occhi ormai da anni. Pertanto, penso non sia ulteriormente procrastinabile una soluzione definitiva e matura della questione dei rifiuti, che ci porti fuori da questa perenne emergenza una volta per tutte, con la consapevolezza priva di ipocrisie che gli impianti servono e quindi devono essere costruiti. È ovvio che quando parliamo d’impianti per lo smaltimento dei rifiuti ci si riferisce a impianti di ultima generazione non nocivi per la salute dell’uomo e la salubrità ambientale. La città di Siderno, – conclude Antonella Avellis – finora ha dato il suo contributo, per ciò che concerne la gestione integrata dei rifiuti della Regione, adesso gli organi competenti, la smettano con il gioco ai rimpalli e assumano decisioni certe e concrete”.

Nelle foto Antonella Avellis