Aristide Bava
SIDERNO – La festa patronale di Siderno è particolarmente “venerata” dalla comunità locale e si porta appresso anche delle singolari “spigolature” che confermano quanto i sidernesi amino questa festa e la loro patrona. Non ci soffermiamo più di tanto sui tanti emigrati che annualmente tornano a Siderno per assistere alla “festa”, un rituale che si tramanda dagli anni 50, da quando cioè , in particolare alcune contrade della cittadina ionica si spopolarono a causa di tanti cittadini costretti a lasciare la loro terra per cercare lavoro e fortuna all’estero. Il loro”ritorno” con il passare del tempo diventò, ed è ancora adesso, un rituale pressocchè normale. soprattutto in occasione della festa.
Vogliamo invece evidenziare, e lo facciamo anche per il “mestiere” del nostro personaggio, quello del cosiddetto “scarparu”, traduzione dialettale di calzolaio, ormai decisamente in via di estinzione, il quasi morboso attaccamento alla festa patronale di Carlo Romeo, detto appunto ” u scarparu”, Carlo Romeo ha una piccola bottega, dove esercita questo vecchio tradizionale mestiere in una via centrale della città, a poche decine di metri dal Palazzo municipale. La sua bottega è una specie di bazar, piena di oggetti di ogni tipo, con al muro attaccate varie fotografie e/o ricordi d’altri tempi accumulati nei suoi quasi 40 anni di attività. In questi giorni la sua bottega è illuminata a festa, come di solito fanno i commercianti durante le festività natalizie, ed è diventata quasi una meta obbligata per la curiosità della gente. La curiosità è anche del cronista a cui Carlo Romeo raccontà il perchè di questa piccola festa nella festa. ” Che volete – racconta ” u scarparu ” -, per me la festa di Portosalvo è tutto. Amo questa città, amo la nostra Madonna, amo i miei amici. Se mi togliete questa festa mi manca l’aria. Non sono un pazzo ma per la festa di Portosalvo una mezza pazzia l’ho fatta. Tanti anni fa, quando mi sono sposato, erano i primi di settembre, avevo programmato un lungo viaggio di nozze ed avevo prenotato e pagato tutto. Dovevo stare fuori almeno una quindicina di giorni. Il 4 settembre di quell’anno all’improvviso mi ha preso, però, una grande malinconia proprio pensando a questa festa a cui non riuscivo a rinunciare. Mia moglie l’ha capito e di comune accordo abbiamo fatto le valigie e siamo tornati a Siderno…”. Nessun pentimento – chiediamo -per quella scelta con tutti i soldi anticipati ? ” Assolutamente no. Senza la festa mi sentivo morto!” E da quell’anno Carlo Romeo omaggia Maria SS, di Portosalvo anche illuminando a festa la sua bottega… Intanto per questa sera l’attesa Processione a mare che sarà seguita da una S. Messa officiata dal Vescovo Mons. Oliva che avrà luogo ( tempo permettendo) in Piazza Portosalvo. Sarà solennizzato il centenario dell’inconorazione della S. Vergine, un evento di grande spessore che richiamerà in Piazza tutta la comnità religiosa, e non solo, locale.
nella foto ” U scarparo” nella sua bottega vestita a festa