Riceviamo e pubblichiamo:
Egr. Signor Presidente della Repubblica,
Le diamo il benvenuto nella Locride, territorio vasto e complesso che fa parte dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria.
Di questa nuova istituzione ne fa parte da pochissimo tempo, con la speranza sempre presente che appartenere ad una istituzione agevoli e faciliti il passaggio da periferia potenzialmente ricca dei già moti caratteri storici e paesaggistici, ma essenzialmente inespressa, a consapevole parte attiva nella gestione delle dotazioni che lo Stato dovrebbe garantire.
Su cosa può contare la Locride? Su quali persone e generazioni può fondare la nascita di un percorso che la emancipi dalle mafie, dalle violenze, dalla corruzione, dalla scarsità di idee che la attanaglia da decenni?
La mancanza di una sanità di livello accettabile a causa dei continui tagli, la mancanza di infrastrutture qualificate, le immense difficoltà per imprese e famiglie di accedere al credito e la decennale piaga della disoccupazione, conducono i cittadini locridei, umiliati e sfiduciati, a rintracciare nello Stato il principale responsabile, alimentando, di fatto, l’humus sociale e culturale favorevole alle organizzazioni mafiose
Crediamo che le risposte debbano giungere dallo Stato centrale e dai rappresentanti politici, affinché una rinnovata convergenza d’intenti con la popolazione civile possa diventare il volano di quei cambiamenti necessari per invertire la rotta politica e sociale.
Al di là delle intenzioni, Le manifestiamo l’impossibilità di operare i cambiamenti repentini che sarebbero indispensabili se il senso di abbandono continuerà a crescere e ad essere fomentato. Non sono sufficienti elezioni frequenti e ravvicinate a cambiare la dimensione culturale dell’emergenza da governare degli eletti, a qualsiasi livello. Non sono sufficienti le dotazioni che lo Stato assicura per una conduzione di vita dignitosa nel degrado che annichilisce una parte consistente della popolazione. Chi è in condizioni migliori della media protegge quanto ha realizzato nei modi possibili. Chi invece viola costantemente le regole della convivenza e della legalità ha buon gioco, sempre. Lo stare fuori dal contesto legale preserva aree di ricchezza spropositata e violenta da controlli e redistribuzione del maltolto. La conseguenza è la ben nota lotta costante dei cittadini “normali” della Locride contro l’eversione legale e contro lo Stato inefficiente.
Siderno Libera rappresenta una parte ben individuabile della società locridea. E’ un movimento politico radicato nel territorio, come altri, anch’essi presenti e attivi a prescindere dall’appartenenza politica, che esprime indignazione e sofferenza della società che ogni giorno deve inventarsi un motivo valido per tentare di pianificare il futuro. Accanto alle note negative desideriamo farLe sapere che l’attivismo sui temi sociali, sui diritti civili, sulla creazione di lavoro per la nostra e per le future generazioni è presente in noi. Le chiediamo di favorire il cambiamento, di scoraggiare la conservazione di uno status quo senza via d’uscita, di contribuire fortemente all’affermazione dei principi presenti nella Costituzione: legalità, uguaglianza, medesimi diritti per tutti gli italiani.