SIDERNO – Pessima befana per Siderno, che nelle prime ore di oggi ha portato via da questa terra uno dei suoi cittadini più capaci e brillanti. Ciccio Diano – basta il nome che da decenni è anche un brand – è scomparso improvvisamente quando tra poche settimane avrebbe compiuto novant’anni.

Storico commerciante di calzature, è sempre stato uno dei principali protagonisti della vita cittadina, esempio di self made man, imprenditore che si è fatto da solo e che è sempre stato più avanti degli altri.

Parlando della sua attività di commerciante, “don Ciccio” amava dire : «Noi non siamo migliori degli altri; siamo diversi». E diverso, nel senso di sapere interpretare il proprio ruolo all’avanguardia, lo è sempre stato. Espressione di quella generazione di commercianti che hanno reso grande Siderno (quella dei Mimmo Salerno, dei Cola Reale, dei Baggetta e dei Sanci, solo per citarne alcuni) perchè identificati coi loro negozi – tutt’altra cosa rispetto ai moderni “alveari” dei centri commerciali – Ciccio Diano costituisce da mezzo secolo un esempio di marketing e passionalità, che si estrinseca attraverso iniziative uniche, dalle magliette degli anni ’70 in cui veniva, da buon tifoso interista, ritratto insieme a Sandro Mazzola, alle pubblicità televisive del ventunesimo secolo, in cui, novello Giovanni Rana, esponeva i suoi prodotti davanti alle telecamere con la stessa naturalezza con cui accoglieva i propri clienti nel centralissimo negozio di corso Garibaldi, al quale, da qualche anno, aveva abbinato un punto vendita in via Cappelleri a Roccella Ionica.

Sembra impossibile non vederlo più seduto davanti alla scrivania del suo negozio, quella sui cui campeggia la foto del compianto figlio Filippo, prematuramente scomparso quasi 21 anni fa, e al quale aveva trasmesso la sua capacità imprenditoriale e il suo savoir faire. Passionale come non mai, “don Ciccio” aveva descritto i passaggi fondamentali della vita del povero Filippo nel corso delle solenni esequie, perché i sentimenti, quando sono autentici, non vanno mai nascosti. Nemmeno per finto pudore o convenzioni sociali.

Dopo la morte del figlio, Ciccio Diano aveva costituito un’associazione ad hoc, denominata, appunto, “Amici di Filippo”, con la quale ha organizzato alcune edizioni della “maratonina della Locride”, manifestazione che coinvolgeva gli alunni delle scuole elementari del comprensorio che, donando un euro per partecipare, aiutavano il reparto di oncologia dell’allora ospedale di Siderno e la ricerca sul cancro, proprio quel male che si portò via Filippo nel fiore degli anni.

Sembra impossibile non vederlo più all’alba fare ginnastica sul suo amato lungomare, prima di aprire il negozio che, insieme alla sua adorata famiglia e all’Inter, era la sua grande passione.

Un uomo di altri tempi e di altra tempra, don Ciccio. Fortissimo nel reagire alle avversità della vita sempre col sorriso e col proverbiale ottimismo, anche quando, pochissimi giorni fa, disse a chi scrive che a breve avrebbe compiuto novant’anni. E come un grande campione qual era, ha combattuto fino al novantesimo, sempre a testa alta.

All’adorata moglie Raffaella, ai figli Antonio, Tiziana e Teresa, ai fratelli, ai nipoti e ai parenti tutti vanno le condoglianze più sentite da parte di tutta la redazione di Lente Locale.

di Gianluca Albanese – lentelocale.it