Per gestione integrata dei rifiuti si intende il complesso delle attività volte ad ottimizzare la gestione dei rifiuti.
In un’ottica di gestione integrata si ha il trattamento delle acque reflue in impianti di depurazione ed i fanghi in uscita da questi impianti possono essere trattati in digestori anaerobici per produrre biogas trasformato poi in bio-metano nelle bioraffinerie; parte del digestato solido, in uscita dai digestori anaerobici, viene utilizzato in dei termovalorizzatori, così come la frazione secca dei rifiuti solidi urbani, la cui parte organica, invece, assieme a parte dei fanghi viene avviata al compostaggio.
La gestione integrata dei rifiuti urbani è organizzata sulla base di ambiti territoriali ottimali (ATO), delimitati dalle regioni nel rispetto di criteri finalizzati a massimizzare l’efficienza del servizio attraverso il superamento della frammentazione delle gestioni ed al conseguimento di adeguate dimensioni gestionali, quindi risulta essenziale una “mossa” come quella compiuta dal Presidente Occhiuto, dalla Giunta Regionale e dal Consiglio Regionale.
A tutti coloro che dimostrano la loro contrarietà rispetto a tale decisione, vorrei ricordare l’inconcludenza circa la scelta di un idoneo sito in cui ubicare la discarica di servizio, ricadente nell’ATO 5, essenziale per il conferimento degli scarti dei rifiuti solidi urbani sia logisticamente che economicamente, infatti molto spesso si è costretti a conferire questi scarti all’estero per la “modica” cifra di 300 euro a tonnellata.
Altra punto importante riguarda la possibilità della Regione Calabria di acquisire le quote detenute dai privati di Sorical, società che gestisce gli acquedotti in Calabria.
Ben vengano quindi riforme come questa che consentano alla Calabria di recuperare quel gap con le altre Regioni, a cui non abbiamo niente da invidiare.
Antonio Cosimo Pio Trimboli