A quasi due anni dallo svuotamento cautelativo della Diga sul Lordo disposto, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti- Ufficio Tecnico per le dighe,  a causa di una lesione riscontrata nel pozzo di
accesso alla camera di manovra dello scarico di fondo, l’invaso,  sta subendo una lenta ed inesorabile trasformazione,  tale da far sembrare quella che doveva essere l’oasi della Locride con le  sue tante anelate velleità di uno sviluppo green,  una discarica di servizio cosparsa di ogni tipo di rifiuto. Percorrendo gli argini di questo paesaggio lunare, si scorgono infatti  copertoni, lastre di eternit e ingombranti di ogni genere, depositati  con estrema noncuranza da cittadini consapevoli della propria impunità.
Per il futuro ripristino dell’invaso, non è incoraggiante la nuova azione del blocco, in apertura, delle paratoie dello scarico di fondo che il Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino, su ordine  del Ministero
metterà in atto nel breve termine. Tale operazione, è considerata dal Ministero necessaria per scongiurare il rischio che le paratoie, in caso di sisma o altro evento dannoso, si chiudano provocando l’effetto diga.
Con l’ avvicinarsi della stagione calda, vi è un altro fattore che incombe sull’invaso, è il “fenomeno naturale del ritiro del volume e conseguente fessurazione delle argille”. Il materiale argilloso presenta la particolarità di modificare la propria consistenza in funzione della percentuale d’acqua che contiene. Non riempiendo la
Diga, queste  modificazioni, potrebbero seriamente compromettere le caratteristiche meccaniche e di impermeabilità delle argille che sono parte preponderante dell’intera  struttura dell’invaso. L’ Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita, al fine di evitare l’abbandono definitivo di quest’area, che è di tutta la Locride, ha chiamato a raccolta gran parte delle realtà associative del comprensorio, rappresentanti politici e cittadini,  organizzando per la mattina di domenica 22 marzo, in collaborazione col Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino,  una passeggiata ecologica intorno la strada circumlacuale della diga. La manifestazione è stata programmata in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Acqua per il suo alto valore simbolico, in quanto, a causa dello svuotamento, la diga, che era destinata a contenere ben 9 milioni di metri cubi del prezioso liquido, non supporta più i cittadini e le aziende agricole che si vedono costretti a  ricorrere all’acqua potabile per irrigare gli orti e i campi, nonostante l’ordinanza di divieto assoluto n.11/14 emessa dalla triade commissariale del Comune di Siderno per il prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per uso extra domestico dalle ore 06 alle 22. Si segnala, inoltre, lo spreco dell’acqua della sorgente montana Zinni che, incanalata dal Consorzio in una condotta adduttrice di 8,4Km, alimentava il bacino della diga, mentre adesso  viene sversata sull’alveo del Torbido e solo una minima parte di essa, viste le sue ottime proprietà chimico- fisiche ,  sottoposta a blanda
potabilizzazione per scongiurare  eventuali contaminazioni batteriologiche , rifornisce la contrada . Di questo stato di cose e dell’ immobilismo almeno si giova quel pastore che porta quotidianamente al pascolo il proprio gregge sull’ erba che cresce copiosa sul fondo di quell’ invaso, che da area umida qual’era
7763newsospitava una moltitudine di specie migratorie, alcune in via di estinzione,  provenienti dall’ Africa. (telemia)