Ha ricevuto una bolletta della luce per i mesi di luglio e agosto di circa 15 mila euro, il triplo rispetto al consumo di energia elettrica nello stesso periodo dello scorso anno. Per questo motivo Fabio, noto imprenditore alla guida di una storica pasticceria di Siderno, ha deciso di abbassare la saracinesca del suo locale di pomeriggio per cinque giorni a settimana. Una scelta obbligata e sofferta, ma necessaria per far fronte al caro energia che, soprattutto in Calabria, sta strozzando famiglie e imprese. «Non fa piacere vedere la propria attività, portata avanti con sacrifici, chiusa per metà giornata e negare così un servizio ai clienti – spiega l’imprenditore – ma le leggi della matematica ci costringono a concentrarci sulla riduzione dei costi cercando di ottimizzare i consumi fino alla fine dell’anno. Purtroppo all’orizzonte si prospettano altri aumenti e altre fatture spropositate da pagare».
Una situazione preoccupante quella del pasticcere sidernese, stretto nella doppia morsa del caro energia e dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Attualmente ha 6 dipendenti, di cui 4 assunti quest’anno in estate in virtù di una auspicata ripresa economica che però non c’è stata. «Per noi piccoli imprenditori è un salasso, un cappio dal quale non possiamo uscire – aggiunge – Non vogliamo abbassare la qualità dei nostri prodotti per venire incontro alle esigenze dei clienti ma è evidente che ci troviamo in grande difficoltà sia produttive che di vendita».
Fabio, con l’aiuto della famiglia, dopo le chiusure pandemiche adesso cerca di lavorare al massimo delle sue capacità, spesso facendo miracoli per far quadrare i conti, ma non ci sono miracoli che possano fronteggiare le spese triplicate. «La cosa peggiore è trovarsi a vivere in un limbo in cui nessuno ci dà delle indicazioni – conclude – E’ successo tutto all’improvviso, abbiamo chiesto la rateizzazione delle ultime bollette, ma la situazione è drammatica».
Ilario Balì – ilreggino.it