In attesa che la sezione staccata di Reggio Calabria del Tar possa pronunciarsi sul ricorso di una famiglia di residenti in contrada San Leo (a seguito del rinvio per competenza da parte della sede catanzarese del Tar) prosegue, da parte del dipartimento “Territorio e tutela dell’ambiente” della Regione Calabria l’iter propedeutico alla realizzazione dei lavori di “revamping” (per molti un vero e proprio ampliamento) dell’impianto di valorizzazione e recupero spinto di materie da raccolta differenziata e rifiuti solidi urbani residui da avviare alla filiera del recupero, con annessa piattaforma di valorizzazione della frazione organica. Il Tmb di San Leo, insomma.

Al momento si è in fase di verifica del progetto definitivo, del progetto esecutivo e di supporto al responsabile unico del procedimento per la validazione del progetto definitivo. Il decreto dirigenziale numero 4136 dello scorso 13 aprile mostra come la Regione Calabria (già vittoriosa davanti al Tar che ha respinto il ricorso contro il revamping presentato la scorsa estate dall’allora Commissione Straordinaria del Comune) vada avanti, nonostante qualche intoppo burocratico verificatosi nel secondo semestre del 2021. Il 4 agosto, infatti, oltre alla nomina della commissione di aggiudicazione incaricata di valutare la documentazione amministrativa e la valutazione delle offerte tecniche delle imprese che si sono proposte per l’appalto dei lavori, si è proceduto alla sostituzione del rup originario ingegner Michelangelo Anoja (prossimo alla pensione) col suo collega Demetrio Moschella. Non solo. Il 1. dicembre il presidente della commissione esaminatrice aveva rassegnato le dimissioni dal ruolo affidato, tanto che è stato subito nominato un sostituto.

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