Emblematica la puntata sulla Sanità calabrese di Presa Diretta del 15 settembre u.s….
Verrebbe da dire, niente di nuovo sotto il sole, se i soliti personaggi in cerca d’autore, credendo che ripetendo all’infinito le stesse non verità, queste potranno trasformarsi in verità.
Ribadiamo che la politica trasversalmente intesa non è certo esente da pesanti responsabilità riguardo la disperata situazione in cui versa la sanità nella nostra Regione, condizione che peraltro sta diventando comune a tutte le regioni italiane e non solo, non fosse altro che per la drammatica carenza di personale sanitario.
Per anni si è pensato solo al rientro del debito, in una materia dove non si può ragionare in termini puramente ragionieristici, con il risultato che a furia di tagli lineari il servizio sanitario è stato distrutto e il debito è aumentato in modo esponenziale.
Detto questo, volendo rimanere nel nostro territorio, senza voler assolvere nessuno, a tutti coloro i quali sbraitano, spesso in modo alquanto scomposto e irrispettoso nei confronti delle Istituzioni, che ritengo vadano sempre e comunque rispettate, vorrei porre una domanda:
Come mai tutti quei reparti, diretti da un Primario che sa il fatto proprio, sono in grado di erogare servizi sanitari di buon livello, o a volte di eccellenza come la cardiologia di Polistena?
Come mai un medico di un reparto, senza una dirigenza degna di questo nome, decide di andare anticipatamente in pensione per poi rientrare in servizio presso un altro ospedale, offrendo le proprie competenze ai colleghi più giovani, facendo formazione, quella stessa formazione rifiutata da altri colleghi di un reparto ove un servizio essenziale facente parte dei cosiddetti LEA, quali la cardiostimolazione, è pericolosamente assente?
I medici cubani, secondo i soliti personaggi interessati più a fare opposizione al governo regionale che allo stato della sanità calabrese, a chi avrebbero sottratto il posto di lavoro, forse a quei 300 medici imboscati da più lustri nei vari uffici?
È accettabile il fatto che, a fronte del rifiuto di fare il proprio dovere o comunque di dare il proprio contributo affinché il servizio erogato sia completo e di buon livello si arrivi a denunciare un collega che svolge il proprio lavoro con competenza e generosità?
Si può negare allo stato dei fatti che qualcosa si stia muovendo nella direzione del raggiungimento di una normalità a cui cittadini calabresi hanno diritto?
Dopo 11 anni per la prima volta è stato approvato un bilancio, condizione necessaria per poter programmare alcunché.
A Locri sono arrivati 2 primari, speriamo li facciano lavorare…
Nella chirurgia di quel nosocomio, pare siano stati contrattualizzati 3 medici, stavolta italiani…
I lavori per la ricostruzione di una parte del P.S. procedono, forse a rilento, ma procedono.
A Siderno attendiamo la partenza della ristrutturazione della Casa di Comunità e soprattutto l’ istituzionalizzazione della AFT senza la presenza della quale i soldi, per la riconversione dello stabilimento dove aveva sede l’ospedale in casa di comunità, ce li possiamo risparmiare.
In una materia così cruciale per la vita delle persone, dovremmo avere l’onestà intellettuale di mettere da parte velleità personali e colori politici, lavorando ognuno nella stessa direzione e soprattutto evitando strumentalizzazioni di sorta.
Antonella Avellis fb