Negli ultimi giorni, in seguito a dei legittimi interventi per stigmatizzare comportamenti e atti amministrativi della maggioranza consiliare che ha vinto le elezioni amministrative, sono piovute sulla testa dell’opposizione amministrativa una sequela di contumelie da parte dei supporter dell’amministrazione comunale.
Conviene innanzitutto ricordare che l’esistenza di una opposizione istituzionalizzata è una delle grandi conquiste della storia della democrazia occidentale.
Probabilmente la più significativa, perché canalizza il conflitto sociale e rende legittima la manifestazione del dissenso (nei paesi non democratici tutto questo è solo una chimera, perché l’alternativa al pensiero dominante è la repressione).
E’ bene e utile rammentare che l’opposizione svolge alcune funzioni fondamentali per il funzionamento della democrazia, quali il controllo sull’attività della maggioranza, il condizionamento e l’influenza sulle decisioni, la critica dell’indirizzo politico di chi governa, la proposizione di un diverso indirizzo politico che possa ottenere in futuro la maggioranza dei consensi e costituire un’alternativa di governo futura.
Se il modello funziona al meglio, l’opposizione riesce a dare vita al cosiddetto “governo-ombra” che rende palpabile la futura squadra di governo ed organizza tutte le attività di controllo, di critica e di condizionamento a cui si è fatto riferimento.
Qualcuno sostiene che il governo ombra non abbia mai pagato, chi o cosa avrebbe dovuto pagare poi, non si sa…forse quel qualcuno conosce poco la storia…
I governi hanno bisogno di avere come controparti non semplici minoranze ma una forte opposizione. Possiamo dire che l’opposizione è l’ingrediente interno che garantisce il buon funzionamento della democrazia.
Lo si vede chiaramente quando invece attecchisce il modello “consociativo” nel quale tutti sono dalla stessa parte con ruoli indistinti e nessuno più controlla e/o propone, facendosi strada in tal modo
l’inefficienza e lo spreco delle risorse, visto che l’obiettivo non è premiare chi fa meglio ma chi si adegua.
In effetti, il ruolo dell’opposizione è e deve essere un ruolo scomodo.
È scomodo per gli altri perché l’opposizione dà “fastidio”, scava nelle cose, si insinua nelle contraddizioni, non è compiacente.
È scomodo per chi quel ruolo lo interpreta: essere scomodi è faticoso, occorre documentarsi molto di più di chi va in aula solo per votare sì, perché l’unica cosa che deve dimostrare è la fedeltà, basta alzare la mano ed è fatta.
Ma tutto questo avviene ed è giusto che avvenga per una semplice ragione: l’opposizione non risponde al potente di turno e alla maggioranza che gli fa da contorno.
L’opposizione risponde ai propri elettori, i quali pretendono che la minoranza controlli, proponga, informi all’esterno ciò che avviene all’interno dell’istituzione, senza questa preziosa attività di pungolo la comunità regredisce e gli stessi amministratori sono portati ad adagiarsi, non avendo più nessun motivo per fare meglio.
Perché quando il re è nudo non c’è più nessuno che almeno dica che il re è davvero nudo!
Una buona opposizione politica seppur scomoda, probabilmente non renderà bendisposta la maggioranza maldisposta sin dall’inizio, né forse potrà migliorare le qualità di una giunta inesperta e approssimativa, né tanto meno riuscirà a rafforzare la presidenza del Consiglio inadeguata per una città come Siderno.
Ma sicuramente costituisce un importante puntello per la democrazia.
In un mondo dove tutti tendono a mettersi comodi è importante il ruolo di chi, invece, si «mette scomodo» per rendere un servizio alla democrazia.
Antonella Avellis- fb