ARISTIDE BAVA – La storia degli Amalfitani in Calabria profuma di un fascino d’altri tempi. E proprio in altri tempi gli Amalfitani “scoprirono” la Calabria e diedero vita a varie attività che dal punto di vista economico e sociale contribuirono alla sua crescita e al suo sviluppo.
Di questa storia sarà discusso in un interessante convegno organizzato dal Circolo di Studi Storici “Le Calabrie” in collaborazione con il Centro di Cultura e storia Amalfitana, con il contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania e il patrocinio del Comune di Siderno. L’incontro culturale e sociale avrà luogo in una due-giorni prevista per domani, sabato 29 e domenica 30 giugno sotto il tema Amalfitani in Calabria – Scambi, legami e presenze che avrà come epicentro il Cinema Teatro Nuovo di Siderno ma che sarà articolata anche con visite sul territorio. Sono previste due sessioni, una per giornata.
La prima inizierà sabato alle ore 9 con una introduzione della Presidente del Circolo di Studi Storici “Le Calabrie”, Marilisa Morrone, che dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura, Francesca Lopresti presenterà il convegno. In questa prima giornata si parlerà del Medioevo con interventi di Vera Von Falkenhausen (Gli amalfitani in Calabria nell’epoca bizantina e normanna), Giuseppe Caridi (La Calabria degli Svevi agli Aragonesi), Giuseppe Gargano (Amalfi e la Calabria dall’alto Medioevo all’età moderna), Antonio Macchione (Un Amalfitano in Calabria nel VX secolo; per la storia del matrimonio tra Franceschello ed Elisa Ruffo), Maria Russo (Affinità amalfitane nell’architettura medievale di u centro dell’alto Tirreno Cosentino: Scalea).
Dopo la pausa pranzo ci saranno alcune testimonianze dei discendenti degli imprenditori della costiera con esposizione, nei locali del Cinema Teatro, di documenti, ricordi, oggetti d’arte delle famiglie amalfitane radicate in Calabria. La giornata continuerà, poi con una visita guidata nei luoghi abitati dagli Amalfitani di Siderno marina e una escursione a Siderno Superiore. Nella seconda sessione, dedicata il giorno successivo dal XVI al XX secolo, ci saranno interventi di Aurelio Musi (Tra scambi e dipendenze amalfitane in Calabria nel cinquecento e seicento), Antonio Amatruda (Amalfitani in Calabria tra ottocento e novecento), Antonio Gargano (I Gargano in Calabria: generazioni di imprenditori), Domenico Romeo (Famiglie e commercianti della costa di Amalfi e Sorrento a Siderno e nella Calabria ionica nell’ottocento), Gianfranco Solferino (Tra maiori e la Calabria, riflessi dei commerci e degli scambi culturali nell’arte e nella tradizione ) Pasquale Blefari (Il ruolo degli Amalfitani nella società e nell’economia di Bovalino tra Ottocento e Novecento).
Il ricco parterre e la qualità dei relatori parla da solo e garantisce un convegno di grande impatto culturale e sociale che accenderà i riflettori su una storia affascinante che, grazie agli Amalfitani, ha dato grande respiro alla Locride e alla Calabria. In effetti la presenza degli Amalfitani, evidente già in età medievale si concretizzò, in alcuni periodi con presenze che riuscirono a dare grande impulso ai traffici commerciali. Il fenomeno ebbe una notevole crescita esponenziale in precisi momenti storici.
Gli scambi commerciali si sono anche estesi ad altri ambiti come quelli culturali, religiosi, artistici con l’origine di forme di interazione agevolati da una politica stanziale delle famiglie di imprenditori campani rafforzata da intrecci matrimoniali con le popolazioni locali, cosa di cui ci sono notevoli testimonianza. Una storia, dunque, che dovrebbe essere conosciuta anche dalle nuove generazioni. (ab)