R. e P.
Ci siamo quasi. Manca davvero poco e Siderno avrà i tanto agognati campi da padel sul lungomare! Consentiteci però di non gioire, non soltanto perché si è completamente ignorata la pianificazione territoriale e urbanistica, ma soprattutto perché si è ufficialmente rinunciato a cambiare il volto del nostro lungomare.
Abbiamo provato a bloccare l’iter burocratico e i lavori, ma l’insoddisfacente, approssimativa ed errata risposta data alla nostra interpellanza dall’Assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, Maria Teresa Floccari, durante la seduta del Consiglio Comunale del 29/03/2022, ha chiaramente mostrato le intenzioni della maggioranza di non opporsi a quella che era stata una decisione della Terna Commissariale.
A nulla è valso segnalare l’errata lettura del Piano Strutturale Comunale e quindi l’errata collocazione dell’area in zona F4b – Verde ed impianti sportivi di interesse locale da attuare piuttosto che in zona B8 – Verde Privato di Conservazione. Errore grossolano dal momento che in area B8 ricadono porzioni di territorio prive di potenzialità edificatoria, nelle quali i caratteri ambientali suggeriscono la tutela del verde esistente. Dare il proprio assenso alla REALIZZAZIONE DI CAMPI DA PADEL CON SERVIZI ANNESSI, significa autorizzare, in un area in cui NON E’ AMMESSA la NUOVA EDIFICAZIONE, la realizzazione di strutture del tutto assimilabili alle normali costruzioni tanto da averne lo stesso titolo abilitativo e lo stesso iter autorizzativo.
A tal proposito, si fa anche presente che l’iter autorizzativo avrebbe dovuto prevedere anche l’acquisizione del parere favorevole da parte di RFI. Lungo i tracciati delle linee ferroviarie sono infatti vietate le costruzioni, le ricostruzioni, gli ampliamenti di edifici o manufatti di qualsiasi specie ad una distanza, da misurarsi in proiezione orizzontale, minore di metri trenta dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia. I Comuni non possono rilasciare titoli abilitativi edilizi entro la fascia di rispetto ferroviaria, salvo eventuali deroghe, da ottenere mediante richiesta di autorizzazione al competente Ufficio Opere Civili del Compartimento Ferrovie dello Stato.
Facciamo presente pertanto all’amministrazione Comunale che sono opere soggette ad autorizzazione da parte di RFI: le NUOVE COSTRUZIONI; le RECINZIONI DI QUALSIASI TIPO; la COSTRUZIONE DI BOX IN LAMIERA, LEGNO, PREFABBRICATI; la COSTRUZIONE DI GAZEBO, PERGOLATI, TETTOIE, tutte opere che saranno realizzate nell’area come mostra il progetto presentato dalla ditta……..
A nulla è valso segnalare l’errata applicazione delle MISURE di SALVAGUARDIA (regole di diritto intertemporale, utilizzate in urbanistica, allo scopo di evitare, nel periodo intercorrente tra l’adozione e l’approvazione definitiva di un piano, il rilascio di provvedimenti che consentano attività edificatorie del territorio che finiscono per alterare profondamente la situazione di fatto, rendendo difficile se non impossibile la successiva attuazione del piano in itinere). Proprio l’applicazione di tali NORME, che devono essere applicate a tutti i titoli edilizi non ancora perfezionati alla data di adozione dello strumento urbanistico, inclusa la SCIA, avrebbe evitato quanto il Comune ha scelto invece di autorizzare: la realizzazione di opere che interferiscono con le previsioni di piano.
Consentiteci ancora una volta di non gioire perché, come se non bastasse alla leggerezza tenuta nella disapplicazione della pianificazione urbanistica comunale, si aggiunge il nostro disappunto sulla procedura incardinata per la concessione dell’area in quanto i criteri di assegnazione del bene comunale, contenuti nella Manifestazione di interesse per la ricerca di operatori economici, erano incompleti, oscuri e incomprensibili tanto da non consentire, a nostro parere, la partecipazione ad una più ampia platea di soggetti potenzialmente interessati. Un elemento mancante tra i tanti: la totale mancanza di definizione della dimensione economica dell’investimento e del canone di concessione; quest’ultimo unico riferimento oggettivo per garantire il principio di libera concorrenza e perseguire il principio di trasparenza nella procedura di selezione dell’affidatario.
La leggerrezza nell’individuazione dei criteri di assegnazione da parte dell’Amministrazione Comunale, l’incompletezza dei dati economici e del canone della concessione, ha probabilmente “scoraggiato” i potenziali soggetti interessati a formulare un’offerta competitiva, e di fatto ha inficiato l’espletamento di una selezione, appunto, trasparente e comparativa tra gli aspiranti concorrenti che avrebbero potuto con le loro proposte, se non altro, aumentare la redditività del bene comunale.
A maggior ragione, se la volontà di questa Amministrazione fosse stata quella di dare in concessione questa area “a tutti i costi” e “in qualunque modo”, anche ignorando il vincolo urbanistico, le particolari caratteristiche del sito e l’esiguità delle aree rimaste “libere” sul nostro bel lungomare delle Palme, questa stessa Amministrazione avrebbe dovuto quanto meno applicare un po’ di buon senso nell’interesse pubblico di tutta la Comunità, ed utilizzare una procedura basata su criteri chiari ed univoci, comparativa e trasparente, avviando un nuovo interpello del mercato al fine di promuovere una reale concorrenza tra operatori che operano nel settore dei servizi.
Attendiamo ora, con molto interesse, l’epilogo dei lavori per l’ammodernamento dell’area “ex mini golf”, lavori iniziati mesi fa a ridosso della stagione estiva e ancora in corso di esecuzione. Un’area verde anch’essa cementificata con un destino ancora incerto che l’Amministrazione avrebbe il dovere di consegnare alla collettività nel più breve tempo possibile perché, vogliamo ricordare ai nostri cittadini, che il progetto di un lavoro pubblico, prima di essere avviato, deve avere un’idonea copertura finanziaria tale da non dover ricorre ad ulteriori fonti di finanziamento per essere completato.
Siderno 2030