Ci risiamo!
A distanza di dieci giorni dall’ultimo incendio sviluppatosi all’interno dell’isola ecologica di Siderno, un altro rogo ha interessato i mezzi della società di raccolta dei rifiuti, Locride Ambiente, che si trovavano in quell’area, distruggendoli.
Una lunga sequela di atti intimidatori, che parte da Novembre 2021, appena un mese dopo l’insediamento dell’attuale amministrazione, interessando, come ricordiamo, le autovetture del consigliere Mimmo Catalano e di suo figlio, un magazzino abbandonato, il portone di una casa disabitata e due auto di proprietà comunale in disuso da qualche lustro e infine a distanza di qualche mese, le arelle che ricoprivano il terrazzo di quello che fu il lido Paradise sito sul Lungomare.
E ancora, da aprile ad oggi, una serie di attentati ed altri incendi si sono verificati ai danni di mezzi di privati cittadini o di imprenditori, sintomi tutti di un clima di illegalità diffusa.
Il penultimo incendio è avvenuto il 29 luglio scorso in cui furono gravemente danneggiati dal fuoco nove mezzi di Locride Ambiente.
L’altro ieri, 8 agosto, viene appiccato il fuoco ad altri quattro dei mezzi ancora presenti nell’area dell’isola ecologica della stessa società.
Per tutti pare che la matrice sia di origine dolosa.
Preme innanzitutto, porgere tutta la solidarietà del nostro movimento ai lavoratori e agli amministratori di Locride Ambiente per questo ennesimo attentato che sembra comprometta seriamente e irrimediabilmente, unitamente alle difficoltà di recuperare i propri crediti, la capacità di ripresa della Società di cui sopra.
Si rammenta che, Locride Ambiente S.P.A. è una società pubblico – privata, dove il 51 % del capitale sociale è pubblico distribuito in percentuali diverse tra i vari comuni della Locride, le quote di maggioranza relativa sono possedute da Siderno e Locri.
Siderno detiene il 5 %. Solo quest’ultima circostanza avrebbe dovuto spingere l’Amministrazione comunale, socia di maggioranza relativa, a salvaguardare la società pretendendo al contempo il pieno rispetto del capitolato.
Ma sappiamo che, anche qui forse in virtù di un conflitto d’identità tra lo status di socio e lo status di creditore delle prestazioni di cui al contratto e debitore delle competenze della società, le cose sono andate diversamente, fino ad arrivare alla nomina di un commissario ad acta in caso di inottemperanza del dispositivo del TAR di Reggio Calabria che ha condannato il comune di Siderno al pagamento in favore di Locride Ambiente per crediti pregressi di una somma che maggiorata di interessi e spese legali risulta pari a circa €. 1milione e 500mila.
All’indomani dei primi atti intimidatori, Siderno2030 chiese con forza al Prefetto Mariani accorso a prestare la vicinanza e il supporto delle Prefetture all’Amministrazione Comunale, di poter conoscere nel più breve tempo possibile la matrice di quegli atti intimidatori, poiché, “quelle intimidazioni gettano su Siderno un’ombra di cui non si aveva bisogno ed è per questo che va fatta chiarezza sulla matrice di quei fatti e su un’eventuale loro correlazione.”
Purtroppo, all’infuori di qualche roboante dichiarazione degli amministratori comunali, di una parata delle fasce tricolori della Città Metropolitana, capitanata da Falcomatà allora ancora in carica, al grido di LEGALITÀ, della matrice di quei fatti a cui oggi si sommano quelli più recenti, dopo quasi due anni, non si sa nulla!
È possibile e legittimo che una comunità debba convivere con l’ombra addosso della criminalità organizzata, posto che si continua a sostenere, evidentemente a ragion veduta, che tutti gli atti intimidatori vecchi e recenti siano di origine dolosa?
A questo si aggiunga, per quanto concerne gli ultimi episodi, che i roghi sono scoppiati, come dicevamo prima, presso l’isola ecologica, area in cui stazionano rifiuti di ogni genere la cui combustione provoca esalazioni molto nocive all’ambiente e alla salute dell’uomo, il tutto nel totale silenzio anche degli ambientalisti.
Dall’Amministrazione Comunale che predica legalità, ci saremmo aspettati piuttosto l’attivazione di tutta una serie di ferme azioni volte a fare e chiedere chiarezza, invece di qualche dichiarazione stranamente affidata ad un paio di testate giornalistiche di Lamezia Terme e Reggio Calabria…
Anche dai Sindaci degli altri Comuni della Locride, soci della Locride Ambiente, ci saremmo aspettati una netta presa di posizione a difesa di una loro partecipata. Eppure nulla.
Siderno2030, reitera la richiesta alla Prefettura e alla Magistratura, di poter conoscere la matrice di questi fatti, nella ferma convinzione che i sidernesi abbiano il diritto di conoscere la verità fattuale, onde poter difendere e rivendicare la storia e la tradizione di comunità operosa come è sempre stata la comunità sidernese.
A S. E. il Prefetto Mariani, si rivolge un accorato invito a voler tornare nella nostra Città, come fece quando presero fuoco le arelle del Lido Paradise, per poter spiegare ai sidernesi o ai loro rappresentanti in Consiglio Comunale cosa ci sia dietro questi atti.
#Siderno2030