R. e P.
Soffia il vento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e si aprono i primi bandi: dal ripopolamento dei borghi storici alla realizzazione di scuole nuove, dalla rete di mobilità ciclistica al rinnovo della flotta del trasporto pubblico locale, mentre una parte delle risorse viene dirottata per il finanziamento di progettualità precedentemente selezionate (vedi il caso di rigenerazione urbana).
Tuttavia, non solo di PNRR si compone il paniere di opportunità veicolate dall’Unione Europea. Accanto ai 219 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui almeno 40 sono indirizzati a interventi di interesse dei Comuni, si collocano i Fondi Strutturali della Politica di Coesione e i programmi gestiti dalla Commissione Europea ai quali anche i Comuni possono accedere in maniera diretta. Fondi che, benché differenti per natura, modalità di gestione e tempistiche, hanno il vantaggio di essere inseriti in un quadro di politiche complementari.
Per evitare che la complessità procedurale, il poco tempo a disposizione e la forte dimensione competitiva producano una concentrazione di risorse nei Comuni a oggi meglio attrezzati, con un potenziale effetto distorsivo in termini di equità territoriale, è necessaria la creazione e il potenziamento di reti di coordinamento e soprattutto è il tempo di un forte investimento nella formazione e nell’accompagnamento della Pubblica Amministrazione sulle cui competenze e capacità si gioca oggi la possibilità di sfruttare il buon vento che arriva da Bruxelles.
Anche nel campo del turismo bisogna tracciare linee ben definite su come ci si intende muovere, quali tipi di turismo si vogliono intercettare, quali target conquistare, quali iniziative attivare e quali strumenti finanziari mettere a disposizione, come supportare gli operatori del settore con i quali è indispensabile mantenere una costante collaborazione
Su questi ed anche su altri temi quali quello della gestione del territorio in particolare sulle scelte programmatiche e strategiche relative al PSC cittadino che hanno destato non pochi dubbi alla luce delle tante incongruenze tra piano e realtà territoriale, evidenziate da molti dei professionisti che operano in ambito comunale, nonché sulla necessità di una presa d’atto da parte dell’attuale giunta che i finanziamenti acquisiti e quelli ancora in itinere (vedi C.I.S.) vadano inserite in una programmazione complessiva in grado di definire un assetto unitario è necessario aprire un serrato confronto politico e tecnico tra l’Amministrazione Comunale e tutte le forze di opposizione da tenersi nelle sedi deputate, in Consiglio Comunale o anche nelle Commissioni Consiliari che, sebbene costituite da oltre in mese, non sono ancora mai state convocate dal Presidente del civico consesso.
“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”, diceva Seneca. Soprattutto se le vele da manovrare sono molteplici e i marinai non sempre dei più esperti e in numero sufficiente.
Parafrasando il filosofo latino, vorremmo quindi dire che non vi è programma di finanziamenti che possa risolvere i problemi del nostro territorio e generare una dinamica di sviluppo, se non è presente una chiara strategia di pianificazione e un piano di attacco rispetto alle opportunità presenti in numero crescente nei mesi a venire.
Auspichiamo che l’attuale giunta possa proporsi come soggetto guida di un cambiamento. Serve una competenza in linea con la difficoltà del compito. Sbagliare adesso significa precludere ogni possibilità di sviluppo futuro
Siderno2030 è pronta a dare un contributo fattivo in tale direzione con le sue idee, le sue competenze e le sue esperienze.