R. e P.
Abbiamo letto la scomposta replica del Presidente del consiglio comunale al documento di Siderno2030, diramato dalla stampa ieri, nel quale veniva denunciata la mancata convocazione del consiglio comunale, per discutere della problematica 5G, istanza formalmente depositata ben 31 giorni addietro.
Per prima cosa, rammentiamo al Presidente del Consiglio che, egli nella qualità ha l’OBBLIGO di convocare, su richiesta di 1/3 dei consiglieri comunali, che deve necessariamente tenersi entro 20 gg dalla richiesta, il consiglio comunale, così come stabilisce il regolamento comunale.
Trattasi di obbligatorietà, non di facoltà.
Inoltre, non accettiamo lezioni di “bon ton” da nessuno, non per presunzione, ma perché le nostre storie politiche e personali narrano altro, tutt’altro!
Rischiando di tediare i lettori, con cui ci scusiamo in anticipo, ricordiamo che i capigruppo di minoranza, nelle persone di Domenico Catalano e Domenico Sorace, hanno abbandonato i lavori della conferenza degli stessi capigruppo solo dopo aver appreso, dalla viva voce del Presidente del consiglio, che tra gli 8 punti all’o.d.g. non vi era traccia del problema 5G.
Il capogruppo Sorace, alla domanda rivolta al Presidente del consiglio del perché, nonostante la richiesta di convocazione, dei 6 consiglieri di opposizione, di un consiglio comunale aperto non ne avesse disposto la convocazione, né avesse inserito all’o.d.g. del prossimo consiglio un punto per la discussione della problematica 5G, si sentiva rispondere che: “l’amministrazione non riteneva opportuno convocare un consiglio comunale sul tema, poiché vi sono state delle interlocuzioni tra il comitato NO 5G e l’amministrazione”.
Riguardo al ruolo svolto da Massimo Diano nella vicenda, i componenti del comitato NO 5G possono confermare di avergli chiesto di partecipare alle iniziative del comitato da semplice cittadino, spogliandosi dalla veste di consigliere comunale, per evitare ogni possibile strumentalizzazione politica della vicenda, cosa rispettata anche dal Movimento Siderno2030 che Massimo Diano rappresenta egregiamente in consiglio.
Nessun coinvolgimento dei gruppi politici è stato posto in essere.
Solo in seguito alle vibrate proteste dei consiglieri di opposizione, in seno alla conferenza dei capigruppo e l’avviso, che in caso di mancata convocazione del consiglio o quanto meno di assenza del punto all’o.d.g. dell’argomento 5G, si sarebbe convocata un’assemblea pubblica, è stato aggiunto in tutta fretta il nono punto all’o.d.g. del consiglio comunale convocato per il 2 luglio p.v.
La verità innegabile, anche in questa vicenda come in molte altre, è che processi di tale portata devono essere gestiti necessariamente dalla Politica, allo stato purtroppo completamente assente.
Dobbiamo constatare che l’esecutivo cittadino impegnato costantemente nella ricerca di visibilità e nel voler mettere il cappello sopra ogni vicenda che si sviluppa in città, non riesce a comprendere l’importanza del coinvolgimento della minoranza in questioni di tale portata.
Ma tant’è!