R. e P.

Se dall’ ospedale Annunziata di Cosenza pervengono notizie di dimissioni del primario del pronto soccorso, il quale ha ricoperto le funzioni con professionalità e diligenza, sulla provincia di Reggio Calabria e precisamente nell’ ospedale Spoke di Polistena la situazione è opprimente. Quante volte si è scongiurata la chiusura, anche con l’ arrivo dei medici cubani che hanno dato un po’ di ossigeno ai reparti  però ad oggi la situazione è diventata incandescente. Siamo  a cavallo tra il mese di agosto e settembre periodo estivo e di ferie , il bacino d’ utenza del comprensorio lo conoscono ormai tutti si aggira tra i 150000-180000 cittadini, ai residenti si devono aggiungere anche turisti che ancora stanno risiedendo nel territorio per concludere le ferie. Ad aggravare la situazione  è anche la carenza di personale infermieristico  dove in un reparto come medicina interna con 20 posti letto con degenti complessi a svolgere il turno  si ritrova un”  unita’. Questi ultimi anche con la presenza di operatori socio sanitari che danno supporto non possono e non devono essere sostituiti. Dalla direzione si comunica formalmente il ricorso all’ istituto dello straordinario o  al richiamo dalle ferie  del personale. Bisogna precisare che ci sono lavoratori trentennali che lavorano assiduamente da anni , uno stacco  serve per  un recupero  psicofisico, ci sono delle responsabilità  che sono legate proprio allo svolgere della mansione. Non si può continuare in una certa direzione si arriverebbe ad un punto di non ritorno per non parlare dello stato emotivo di ogni singolo dipendente.

Un servizio di radiologia completo con Raggi x – Tac – Rmn  che deve coprire quel  bacino d’ utenza con solo 2 unità infermieristiche.  L’ ambulatorio di Gastroenterologia con un solo medico e un pronto soccorso da brividi che ha sempre difficoltà nel collocare nei reparti opportuni i vari pazienti che arrivano,dato che nel nosocomio reggino sono inesistenti Con questi numeri un dipendente deve scongiurare anche di stare male. Un appello fermo ai vari direttori, a parte una rivalutazione dell’ organico presente in struttura,onde trovare la soluzione a breve termine e l’ altro  è quello di bandire dei concorsi per creare condizioni più agevoli a chi intraprende questo lavoro, non è un lavoro alquanto facile però se sì rema nella stessa direzione insieme si arriva ad un punto. Confidiamo nella riuscita della problematica non può e non deve diventare la solita lotta tra poveri. *LA SALUTE” è dell’ ammalato ma in queste condizioni è anche del lavoratore.

 

Sicobas Calabria