L’intervento è stato eseguito il 19 gennaio da una équipe multidisciplinare coordinata dal responsabile di Chirurgia plastica Adriana Cordova e composta dai chirurghi plastici e della mano Francesca Toia, Massimiliano Tripoli, Roberto Pirrello, Matteo Rossi e Pierfrancesco Pugliese, dal professore di Ortopedia Lorenz Camarda, dalla chirurga ortopedica Ornella Ferraro e dagli anestesisti Letizia Scimeca e Daniele Epifanio. In sala anche l’infermiera Stefania Verucchi.
L’uomo di circa 40 anni è arrivato in ospedale con la mano amputata al livello del polso. L’intervento è durato sei ore e gli sono state riattaccati ossa, tendini, vasi e nervi. “E’ la prima volta – spiega la professoressa Cordova – che si esegue un reimpianto della mano con successo a palermo e in Sicilia occidentale. Da qualche mese il Policlinico è diventato centro Cumi, ovvero centro di riferimento per le urgenze di microchirurgia riconosciuto a l livello europeo. Per questo abbiamo triplicato la casistica”.
Da quando è arrivato il riconoscimento di centro Cumi, sono stati eseguiti sei reimpianti di dita, uno di alluce e uno di mano con successo. Si tratta dell’unico centro Cumi del Sud Italia.
Inoltre all’interno del centro c’è un gruppo specializzato in Chirurgia della mano e composto dai dottori Tripoli, Toia e Pugliese. “Ci occupiamo anche di trattamento spasticità e ricostruzione della mano tetraplegica anche grazie a convenzione con il centro per medullolesi Villa delle ginestre dell’Asp”, spiega la dottoressa Toia. (Repubblica.it)