Se n’è andato lunedì notte a Lamezia Terme Romano De Grazia, magistrato lametino e presidente emerito della Corte di Cassazione.
Fondatore del Centro Studi Nazionale “G. Lazzati” e autore della Legge omonima contro il voto di scambio, era un 82enne sempre combattivo. Fu lui a concepire ed elaborare la Legge Lazzati e per anni si spese a ogni livello perché fosse approvata. Il suo impegno si concluse vittoriosamente, ma non fu mai davvero soddisfatto del testo approvato nel 2010, che considerava «mutilato».
Qualche mese fa, ad aprile 2018, a Lamezia Terme De Grazia ritirò il premio Federico II conferito dai Lions. Fu quella una delle sue ultima apparizioni pubbliche, nel corso della quale sottolineò ancora una volta l’importanza della “sua” legge. Il suo appello in quell’occasione fu rivolto alle istituzioni ma anche ai cittadini: «Non faccio un discorso strumentale sul piano politico, non l’ho mai fatto. Io amo parlare senza ipocrisia, e a Lamezia basterebbe stare attenti, perché alle cene, ai comizi, si vede chi c’è sotto il palco, si vede chi appoggiano le benemerite famiglie degli Iannazzo e dei Torcasio». Parole dense di significato, in una città arrivata al terzo scioglimento per mafia.

articolo corrieredellacalabria

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