Non solo i 144 vitalizi degli ex consiglieri regionali – da 2mila a 8mila euro – per una spesa annuale di circa 8 milioni di euro; sulle casse della Regione gravano anche i 44 assegni di reversibilità – da un minimo di 549 ad un massimo di 4.625 euro – staccati a favore dei congiunti, in prevalenza le vedove, dei consiglieri regionali deceduti. Si tratta di un’ulteriore spesa di 125mila euro al mese, per circa un milione e mezzo di euro l’anno. Di questi fruitori, cinque percepiscono un assegno mensile di oltre 4.600 euro, dodici di oltre 3mila euro e la restante parte tra i 1.700 e i 2.800 euro. L’assegno più basso, di appena 549euro,è anche quello incassato dall’unico uomo presente nella lista.

La questione dei vitalizi ha conquistato nuovamente la ribalta della cronaca dopo che il Consiglio regionale ha deciso recentemente un aumento di altri 102mila euro, per adeguarli al costo della vita calcolato sui consumi di “operai e impiegati”. Decisione assunta, secondo quanto afferma il segretario provinciale del Pd di CatanzaroGianluca Cudasulla base di una norma – l’articolo 19 della legge regionale n. 3 del 1996 – abrogata nel 2011. Ma al di là della legittimità o meno dell’aumento, che in percentuale è di appena dell’1,1 per cento, a sollevare malumori nell’opinione pubblica è il perpetrarsi di quello che appare a tutti gli effetti come un insopportabile privilegio.

Il Consiglio regionale, però, ha obiettato che i vitalizi non si possono toccare, perché si tratta di diritti acquisiti. Un totem giuridico che tanto inamovibile non è, se la stessa Corte costituzionale in diverse occasioni ha aperto la porta alla decurtazione dei vitalizi e non solo. Come nel 2017, quando la Consulta ha dichiarato non contrario al dettato costituzionale il “contributo di solidarietà” sulle pensioni degli ex dipendenti del Parlamento deciso dal Governo Letta per 3 anni dal 2014 al 2016 e, in particolare, sui trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattordici volte il trattamento minimo Inps. Se ciò è stato possibile nei confronti delle pensioni, a maggior ragione può esserlo per i vitalizi, che secondo la Corte di Cassazione «non sono riconducibili al trattamento pensionistico ordinario, essendo piuttosto assimilabili al regime delle assicurazioni private».

Dinnanzi a queste considerazioni, quindi, appaiono pretestuose le motivazioni del Consiglio regionale, soprattutto se si considera la prassi del cumulo delle rendite a vita, cosa ammessa in Calabria, dove ci sono ex consiglieri che percepiscono più vitalizi per aver svolto, ad esempio, anche attività di parlamentare nazionale o europeo. Il record – come scrive oggi la Gazzetta del Sud – spetta a Gino Trematerra, che di vitalizi ne prende 3, per un totale di circa 8.500 euro. “Appena” due, invece, gli assegni a vita che incassa l’ex governatore Agazio Loiero, che gli permettere di mettere in tasca ogni mese quasi 11mila euro. Paradossi che altre regioni italiane hanno affrontato e risolto, almeno in parte. Come la Toscana, che nel 2015 ha legiferato vietando il cumulo.
Insomma, di cose da fare ce ne sarebbero, se la politica calabrese avesse il coraggio di farle.

 

Tutti gli assegni di reversibilità

Congiunto ex consigliere  Reversibilità
 ALESSIO GIANFRANCO                              549,29
 ANDRICCIOLA MARIA                           2.081,50
 ATTINA’ CHECCHINA AURORA                           4.625,57
 BAGNATO STELLA                           2.312,79
 BELMONTE FRANCESCA                           1.850,22
 BRUCATO LINA TERESA                           3.850,79
 BUFFONE GELTRUDE                           2.312,79
 CACCAMO ANGELA                           1.734,59
 CARIDA’ TERESINA                           2.197,15
 CAVALLO ROSALBA                           2.818,71
 CINNANTE EMILIA                           2.341,69
 COMMISSO ANTONIETTA                           2.312,79
 CROCE ANITA                           4.625,57
 D’AGOSTINO ANGELA                           2.312,78
 D’ANGELO CARLA                           2.312,79
 DE LORENZO ANTONINA                           2.703,07
 DE ROSA ANGELA                           2.312,78
 GALATI ASSUNTA                           4.625,57
 GAROFALO FRANCESCA                           2.312,79
 GENTILE GIULIANA                           2.818,71
 GIGLIO TERESA                           4.625,57
 GRECO FRANCESCA                           3.382,45
 LAGANA’ MARIA GRAZIA                           3.317,18
 MAMMANA EUGENIA MARIA                           2.601,88
 MANDARI VITTORIA                           2.312,79
 MASSA ALBINA                           3.694,67
 MASSARA AGAR                           1.965,86
 MEO MARIA GIUSEPPA                           2.312,79
 MOLEZZI CATERINA                           2.081,50
 NIGRO IMPERIALE ANTONIETT                           2.601,88
 PIRRO’ MARIA ANNA                           3.180,08
 PROCOPIO CONCETTA                           2.312,79
 PUCCI VALERIA                           3.758,27
 PUGLIESE LILIANA                           3.469,17
 RAMIREZ FIAMMETTA                           1.850,22
 ROMANO GIUSEPPINA                           4.625,57
 ROMEO MARIA                           2.890,98
 SCOPELLITI EMILIA                           3.006,62
 SIRACUSA FRANCESCA                           1.734,59
 SORACE GIUSEPPINA                           3.180,08
 SQUILLACE ELISABETTA                           3.758,27
 STRANO CATERINA                           3.758,27
 TOSCANO MANDATORICCIO ANG                           3.469,17
 VILLA MIRELLA                           2.601,88

Enrico De Girolamo-https://lacnews24.it/