Furto e danneggiamento aggravato, incendio e ricettazione: sono questi i reati che la Procura contesta a due conviventi, un uomo ed una donna, entrambi pregiudicati, che avrebbero messo a segno numerosi “colpi” ai danni sia di privati cittadini che di operatori commerciali del capoluogo.
“Colpi” che hanno destato particolare allarme nella collettività e causato anche danni ingenti, soprattutto a coloro che hanno subito gli incendi, costringendo a volte i commercianti a chiudere l’attività per avviare costose riparazioni.
In particolare, a seguito delle diverse denunce arrivate in Questura, la Squadra Mobile ha avviato una serie di attività che avrebbero permesso di ricostruire la dinamica dei vari fatti, ma soprattutto di identificare i presunti autori.
Il lavoro certosino e scrupoloso degli investigatori, che non hanno trascurato alcun dettaglio, ha portato a ricondurre gran parte degli eventi presi in esame, ad un’unica matrice criminale, valutato anche modo di agire dei malfattori.
Centinaia i fotogrammi estrapolati dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza privati e di città, visionati ed analizzati dai poliziotti che in tutte le occasioni si dicono certi di aver riconosciuto la coppia all’atto di compiere il reato. In una circostanza è stato anche determinante il contributo degli agenti della Scientifica.
Raccolti tutti gli elementi, l’ipotesi degli inquirenti, ad oggi, è che la coppia possa essere responsabile di cinque danneggiamenti, anche tramite l’incendio, e di altrettanti furti avvenuti in città tra il mese di novembre del 2022 e lo scorso mese di luglio.
Gli esiti sono stati così compendiati in una corposa e dettagliata informativa finale consegnata alla Procura della Repubblica di Cosenza, che ha avanzato ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari il provvedimento della custodia cautelare in carcere per entrambe.
Espletate le formalità, quindi, l’uomo è stato condotto nella casa circondariale del capoluogo bruzio mentre alla donna il provvedimento è stato notificato presso la struttura carceraria dove si trova già detenuta per altra causa.
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