R. e P.

Sanità Calabrese, ovvero, “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.

Una serie di episodi accaduti in questi ultimi giorni, riportati sui social e da alcune testate giornalistiche, hanno ancora una volta evidenziato lo stato penoso della situazione della Sanità nella Regione Calabria. Dal vergognoso scaricabile sulla morte della piccola Ginevra, alla denuncia sulla percentuale di decessi tra i ricoverati al GOM di Reggio Calabria, dati tragici denunciati da qualche Sindacato di categoria dai quali si evince come ad un tasso di letalità pari al 7,9% a livello nazionale al GOM la percentuale di decessi sale drammaticamente al 30%, nonostante il grande lavoro del personale in servizio; alla vicenda del piccolo Pasquale, il bambino di Soverato affetto da tetraparesi spastica distonica al quale vengono negate le cure necessarie “per questioni di budget”; oppure dell’odissea di una signora di Siderno dimessa dall’ospedale di Soverato, dove era arrivata dopo tante situazioni rocambolesche iniziate, neanche a dirlo, all’Ospedale di Locri, poi di Polistena e infine di Reggio che non avevano posti disponibili per l’intervento per la doppia frattura alla caviglia.

 

L’Ospedale di Soverato, oltre ad avere posto e disponibilità per l’intervento era ben attrezzato per l’intervento. Quando l’odissea sembrava terminata nel migliore dei modi, alla signora veniva comunicata una positività al Covid successivamente risultata non attendibile, dunque una falsa positività che ha creato panico tra il personale sanitario dal momento che l’Ospedale di Soverato è ben attrezzato per l’intervento alla caviglia ma è sprovvisto di reparto Covid. Morale della favola: signora dimessa, operazione saltata e rinviata a data da destinarsi. Una falsa positività al Covid erroneamente riscontrata e quasi impossibile dal momento che la signora si era immunizzata dal Covid che aveva contratto e dal quale stato di positività era uscita l’otto gennaio scorso.
Credo che tutto questo sia assolutamente inaccettabile e mi chiedo perché dopo tanto trionfalismo sul fatto che la Sanità sia tornata nelle sapienti mani dei politici Calabresi, debbano ancora succedere. Aver nominato Commissario ad Acta per il rientro dal debito nella sanità lo stesso Presidente Occhiuto rischia di accelerare la paralisi invece che contribuire a risolvere qualche problema. Potrebbe verificarsi, infatti, che i due ruoli finiscano per immobilizzarsi a vicenda tra l’impossibilità politica ad agire per via della necessità imposta dal rientro del debito. C’è il rischio che con la scusa di superare il lunghissimo commissariamento ultradecennale della Sanità si sia finito per commissariare anche l’azione della politica sul tema specifico che più di altri avrebbe bisogno di scelte strategiche proprie della politica. Questa situazione è intollerabile in uno Stato Democratico Occidentale e denota la solita approssimazione quando si deve trovare soluzioni ai problemi del Sud. Alla situazione già tragica e confusa si è voluto aggiungere altra confusione tra i ruoli e i risultati saranno ancora, se possibile, ancora più catastrofici, soprattutto nel breve periodo. Nella speranza, già troppe volte vanificata, che si inneschi un cambio di rotta totale che riporti almeno la Sanità Calabrese a un livello accettabile.
Pietro Sergi
Sinistra Italiana Provincia di Reggio Calabria