Siamo negli anni Sessanta, in un’Italia che comincia ad accettare alcuni cambiamenti sociali importanti, mentre una parte dello stesso Paese ha ancora il freno a mano tirato. Com’è stato far rivivere questa realtà?
È stato un viaggio bellissimo attraverso la nostra storia recente. Mentre giravamo ho pensato spesso ai miei nonni, alla loro determinazione come a quella di tanti che sognavano un futuro migliore per se stessi e per le loro famiglie.
Emancipazione femminile, parità di genere, affermazione e riscatto sociale delle donne. Temi affrontati nella miniserie, ma è come se stesse parlando ai giorni nostri…
Sì, assolutamente, parla a noi. La serie racconta una storia attualissima, appassionante, che fa anche riflettere su temi al
centro del dibattito sociale e culturale in Italia e non solo. Maria si sposa per procura e dalla Calabria si trasferisce al Nord
dove inizialmente viene emarginata perché donna del Meridione. È una storia di riscatto, di emancipazione femminile e di
sorellanza davvero avvincente, dove non si può non fare il tifo per Maria, una donna incredibile che non si arrende di fronte a nulla.
Che tipo d’amore si racconta ne “La Sposa”?
È proprio l’amore verso l’altro a far muovere tutto. Maria ama profondamente la sua famiglia d’origine, tanto da sacrificare la propria vita pur di salvarla. Impara ad amare la sua nuova famiglia, anche se inizialmente è una storia d’amore un po’ ruvida, che porta sofferenza. Ma c’è amore anche verso la comunità che con fatica l’ha accolta e verso la terra che dà nutrimento e per questo va rispettata e protetta.
Una napoletana in Puglia. Cosa ha ricevuto nel corso delle riprese da questa terra e dalla sua gente?
È stato meraviglioso girare in Puglia. Torno sempre molto volentieri perché è una terra bellissima che ti apre le porte di
casa.
Cosa significa essere una donna del Sud oggi?
Domanda difficile, come si può spiegare? Ciò che amo di Napoli e che credo contraddistingua i napoletani è la capacità di essere accoglienti. La nostra città storicamente è stata abituata ad accogliere l’altro. Sarà per questo che amo così tanto le mie radici.
Una donna giovane pronta a tutto pur di “sostenere” e liberare la propria famiglia. Che valore ha per Serena la parola sacrificio?
È spesso necessario per ottenere un buon risultato. Spero di riuscire a insegnare a mio figlio che senza la caparbietà e alcune rinunce non è possibile raggiungere certi traguardi, ma che una volta arrivati in cima il panorama può essere bellissimo.
Se Mina Settembre vestiva di rosso per marcare un carattere passionale e deciso, quali saranno i colori predominanti di Maria?
Saranno principalmente i colori caldi della terra che lei impara ad amare.
Che significato ha per lei la parola resilienza?
È una grande dote da coltivare. Maria è una donna resiliente, è per questo motivo che l’ho amata fin da subito. A volte si piega per il forte vento, ma non si spezza mai e, una volta passata la tempesta, si rialza più forte di prima. Credo che tutti quanti, soprattutto in questo momento storico complicato, abbiamo sperimentato sulla nostra pelle che cosa vuol dire essere resilienti. Il matrimonio per alcuni un sogno che si realizza, l’inizio di una vita che si sceglie di vivere in due, per altri la condanna… Per Maria inizialmente è una condanna, si sposa per procura senza conoscere il suo futuro marito, ma sarà in grado di trarre il meglio da ogni situazione.
A chi parla “La Sposa”?
A tutti. È una storia davvero affascinante che racconta dei nostri nonni ma che, come abbiamo detto prima, affronta temi
che sono attualissimi.
Una vita professionale ricca di soddisfazioni, canta, recita e balla… è questa una delle possibili vie per la felicità?
Amo fare cose diverse perché amo le sfide. Se posso preferisco fare sempre cose nuove e alzare l’asticella. Ho sempre bisogno di stimoli nuovi.
GIORGIO MARCHESI:
tra Maria e Italo a parlare SONO I SILENZI
Che tipo di amore racconta la serie?
Si racconta un amore molto combattuto. Questi due ragazzi si trovano obbligati a stare insieme, e all’inizio è molto difficile. Italo sta ancora cercando la moglie scomparsa tempo prima, si trova una donna in casa che in qualche modo vede come un’usurpatrice, vive una situazione che lo porta istintivamente a rifiutarla. Anche per Maria è complesso trovarsi in un contesto così duro. È un amore fatto di sguardi, di silenzi, di atteggiamenti, senza grandi discorsi.
Cosa ha significato immergersi in un’Italia così diversa?
È stato sorprendente, sicuramente affascinante. Amo molto lavorare nei film o nelle serie in costume, che ti consentono
di entrare in altre epoche, in altri mondi, indossare altri vestiti e guidare altre macchine.
Che cosa ha dato al suo personaggio?
Un po’ della mia esperienza fisica di campagna. Non ci sono nato, ma ho vissuto molto in montagna: non mi fa paura tagliare l’erba, spaccare la legna, occuparmi degli animali. Dal punto di vista del personaggio ho ritrovato dei silenzi che non sono tanto miei ma un po’ del Nord, di luoghi in cui si preferisce dire una parola di meno piuttosto che una parola di più, ma quando la si dice la si pensa veramente
GLI EPISODI IN ONDA domenica 23 gennaio
Primo episodio
Il cadavere ritrovato è quello di Giorgia, la prima moglie di Italo.
L’autopsia lo scagiona dall’accusa di omicidio, ma distrugge anche ogni sua speranza di vederla tornare. L’uomo, per il dolore, tenta un gesto estremo, ma Maria riesce a dissuaderlo. Durante il funerale, Italo viene a sapere che Vittorio aveva raggirato la famiglia della defunta moglie e, in un impeto d’ira contro lo zio, lo picchia e abbandona il casale. Con Vittorio costretto a letto e Italo sparito nel nulla, Maria deve gestire tutto, ma dimostra di essere molto capace e riesce addirittura a migliorare le condizioni dei braccianti. Quando Italo torna a casa, tra lui e Maria sembra iniziare a nascere un sentimento profondo. Ma a turbare questa serenità giunge una brutta notizia che costringe Maria a tornare in Calabria.
Secondo episodio
Italo, prima che Maria partisse per la Calabria, le ha offerto la possibilità di non tornare più e di liberarsi di quel matrimonio finto. Turbata e delusa, la donna arriva a casa per assistere il fratello Giuseppe, gravemente ammalato, e qui ha un tuffo al cuore perché ritrova Antonio, il suo primo amore: è stato lui a salvare la vita del fratello. Antonio oggi è un uomo di successo: le racconta degli affari fatti in Belgio, della sua fortunata impresa di costruzioni e della volontà di coinvolgere il giovane Giuseppe, e le confessa di non averla mai dimenticata. Eppure, Maria continua a pensare a Italo, a Vittorio, a Paolino e alla vita al casale. Un giorno, rientrando a casa, Maria trova Italo che, resosi conto del sentimento che prova per lei, è venuto a riportarla a casa. Il loro amore porta grandi cambiamenti nella loro vita privata, ma anche in quella lavorativa. Il mondo sta cambiando e, durante una protesta dei sindacati contro lo sfruttamento delle donne in filanda, scoppia un tafferuglio nel quale Vittorio si sente male.
Ufficio stampa Rai – radiocorriere tv